Il Principio di Equivalenza Geopolitica è stato creato da Domenico Esposito, ideologo della qualità della vita, all’interno della cornice teorica dell’Ideologia della Qualità della Vita (IQDV) e si inserisce nella sua proposta di riforma della governance globale.
Geopolitica dell’ideologia della qualità della vita sul piano delle relazioni internazionali, il principio di equivalenza geopolitica (Esposito, 2025). La geopolitica deve negare la presunzione di supremazia di una potenza o di un blocco sugli altri. Stati, alleanze e modelli culturali, pur esprimendo poteri e interessi divergenti, vanno considerati come attori equivalenti all’interno di un medesimo campo geopolitico, le cui dinamiche si mantengono stabili solo se rispettano un principio di equilibrio reciproco.
In tale prospettiva, la governance globale non può più fondarsi su logiche piramidali di dominio, ma deve evolvere verso forme orizzontali e cooperative di multipolarità, in cui la misura ultima di legittimità non è la potenza militare o economica, bensì la capacità di accrescere la qualità della vita dei popoli. L’equivalenza diventa quindi un paradigma etico-sistemico, capace di superare le contrapposizioni di blocco e di restituire all’ordine internazionale un equilibrio ispirato a giustizia, reciprocità e sostenibilità.
I punti chiave del Principio:
- Equivalenza tra Stati e Blocchi
- Nessuna nazione o alleanza può pretendere un diritto di primazia assoluta.
- Occorre costruire relazioni basate su reciprocità e riconoscimento dell’altro come interlocutore legittimo.
- Superamento della logica dei blocchi contrapposti
- La NATO da una parte e i BRICS/SCO dall’altra rappresentano oggi due poli che rischiano di irrigidire il sistema internazionale.
- L’equivalenza geopolitica spinge verso una multipolarità cooperativa, non conflittuale.
- Governance globale come equilibrio dinamico
- Così come nella fisica l’equilibrio si raggiunge compensando forze diverse, in geopolitica occorre un sistema che garantisca equilibrio tra interessi divergenti.
- Da qui la proposta di una riforma della governance mondiale che includa nuovi attori e superi le istituzioni nate nel dopoguerra (ONU, FMI, ecc.), ormai percepite come squilibrate.
- Centralità della Qualità della Vita
- L’equivalenza geopolitica non è solo un fatto di potenza militare o economica, ma deve misurarsi con la capacità di ogni blocco di accrescere la qualità della vita dei popoli, vero metro di legittimità e stabilità.
Una chiave di lettura nuova
- riporta la geopolitica alla dimensione etica,
- propone equilibrio e rispetto reciproco come fondamento della pace,
- e lega la stabilità internazionale al miglioramento concreto della vita delle persone.
Il principio di equivalenza geopolitico sottolinea la reciproca influenza e il bilanciamento delle relazioni di potere tra attori geopolitici. In altre parole, si tratta di un principio che suggerisce che, in un sistema internazionale, le azioni e le politiche di un attore influiscono sulle azioni e sul comportamento degli altri attori. Questo principio è alla base di molte teorie geopolitiche e delle relazioni internazionali. L’equivalenza geopolitica implica che le azioni di uno Stato o di un attore internazionale sono valutate in relazione alle azioni degli altri. Questo concetto è strettamente legato all’idea di interdipendenza geopolitica, secondo cui gli Stati agiscono in base ai loro interessi, ma questi interessi sono spesso intrecciati e interconnessi con quelli degli altri attori globali.
In pratica, ciò significa che le azioni di un paese possono avere conseguenze sulla sicurezza, sull’economia e sulla politica di altri paesi. Questo concetto è centrale per comprendere le dinamiche geopolitiche e per anticipare come le decisioni di un attore potrebbero essere percepite e affrontate dagli altri. Nel contesto delle relazioni internazionali contemporanee, il principio di equivalenza geopolitico può essere applicato a situazioni come trattative commerciali, alleanze militari, questioni ambientali e altri temi globali che coinvolgono diversi attori internazionali.
Applicazione del principio di equivalenza geopolitico
L’ideologo napoletano Domenico Esposito applica questo principio per indicare l’equivalenza geopolitica che c’è oggi tra Russia e USA. L’uguagianza tra queste due super potenze militari è data sopratutto dalla rispettiva capacità bellica e nucleare a livello globale. Inoltre, c’è da sottolieare che queste due super potenze si eguagliano anche per le rispettive relazioni commerciali e culturali che hanno con altri paesi a livello globale.
I cosiddetti B.R.I.C.S. più altri paesi, contrapposti all’alleanza atlantica-occidentale più altri paesi. Evidentemente il fenomeno si può trattare come un equilibrio dinamico in continua evoluzione in base a relazioni pacifiche o conflittuali. Ciò nasce dall’esigenza che hanno alcuni Paesi di dare risposte a scelte politiche, economiche e sociali di altri Paesi.
Infatti, la Russia ha fatto da sparti acque aprendo la strada alla crescita del potere contrattuale dei B.R.I.C.S. rispetto ai paesi occidentali. Non a caso la causa Russa non è ostacolata dai cosiddetti B.I.C.S. (Brasile, India, Cina e Sud Africa) ed altri paesi come l’IRAN, la Siria così via. La nascita di questa contrapposizione è dovuta a caratteristiche culturali e alle logiche di potere interne ed esterne a questi paesi contrari allo strapotere americano.
Cosa succede se non riconosci l’autorità degli USA?
La questione di riconoscere o meno l’autorità degli Stati Uniti dal punto di vista geopolitico è complessa e dipende dalle circostanze specifiche, dalla relazione tra gli attori coinvolti e dalla portata dell’interazione. Ecco alcune possibili conseguenze:
- Isolamento Diplomatico: Se uno Stato o un attore geopolitico decide di non riconoscere l’autorità degli Stati Uniti e adotta una posizione di aperto conflitto o di mancato riconoscimento, potrebbe affrontare l’isolamento diplomatico. Gli Stati Uniti hanno un ruolo significativo nella politica internazionale, e il rifiuto di collaborare o riconoscere la loro autorità potrebbe portare a una mancanza di supporto o cooperazione da parte di altri Stati.
- Sanzioni Economiche: Gli Stati Uniti hanno un notevole potere economico e finanziario. Se un paese rifiuta di riconoscere l’autorità degli Stati Uniti e adotta politiche ostili, potrebbe essere soggetto a sanzioni economiche. Le sanzioni possono avere impatti significativi sull’economia del paese in questione.
- Tensioni Militari: In situazioni estreme, il mancato riconoscimento dell’autorità degli Stati Uniti potrebbe portare a tensioni militari. Tuttavia, questo è un passo estremo e molto raro, poiché la comunità internazionale cerca generalmente di risolvere le controversie attraverso mezzi diplomatici e negoziati.
- Isolamento in Organizzazioni Internazionali: Gli Stati Uniti partecipano a numerose organizzazioni internazionali e hanno una forte influenza in molte di esse. Il mancato riconoscimento dell’autorità degli Stati Uniti potrebbe comportare l’isolamento o la limitazione della partecipazione a queste organizzazioni.
- Impatto sull’Economia Globale: Gli Stati Uniti sono un attore chiave nell’economia globale. Il mancato riconoscimento dell’autorità degli Stati Uniti potrebbe influenzare le relazioni commerciali e finanziarie con altri paesi e avere un impatto sull’economia globale.
In sintesi, le conseguenze dipendono dalla natura e dalla gravità delle azioni intraprese da un paese nel non riconoscere l’autorità degli Stati Uniti, nonché dalla risposta degli Stati Uniti e della comunità internazionale.
Cosa succede se uno Stato non riconosce l’autorità della Russia?
Il mancato riconoscimento dell’autorità della Russia dal punto di vista geopolitico può comportare diverse conseguenze, a seconda delle circostanze specifiche e delle azioni intraprese. Ecco alcune possibili conseguenze:
- Isolamento Diplomatico: Se uno Stato o un attore geopolitico decide di non riconoscere l’autorità della Russia, potrebbe affrontare l’isolamento diplomatico. La cooperazione internazionale, specialmente su questioni globali, spesso richiede il coinvolgimento di diverse nazioni. Rifiutarsi di riconoscere l’autorità di un paese importante come la Russia potrebbe ostacolare le relazioni diplomatiche.
- Sanzioni Economiche: La comunità internazionale ha spesso utilizzato sanzioni economiche come strumento per influenzare il comportamento di uno Stato. Se un paese rifiuta di riconoscere l’autorità della Russia e adotta politiche ostili, potrebbe essere soggetto a sanzioni economiche. Tali sanzioni possono avere impatti significativi sull’economia del paese interessato.
- Tensioni Regionali: Nel caso di mancato riconoscimento dell’autorità della Russia da parte di uno Stato confinante o di un attore regionale, potrebbero verificarsi tensioni regionali. Queste tensioni potrebbero portare a dispute territoriali, rivalità geopolitiche o addirittura conflitti armati.
- Difficoltà nella Cooperazione Multilaterale: La Russia partecipa a diverse organizzazioni internazionali e ha un ruolo significativo in molte questioni globali. Il mancato riconoscimento della sua autorità potrebbe rendere difficile la cooperazione multilaterale su questioni come sicurezza internazionale, cambiamenti climatici, e diritti umani.
- Impatto sulle Relazioni Economiche: La Russia è un attore chiave nel panorama economico globale, in particolare nel settore dell’energia. Il mancato riconoscimento della sua autorità potrebbe influenzare le relazioni commerciali e finanziarie con altri paesi, con possibili ripercussioni sull’economia globale.
In generale, il mancato riconoscimento dell’autorità di un paese può generare tensioni e instabilità nelle relazioni internazionali. Le conseguenze dipendono da diversi fattori, inclusi il contesto specifico, le azioni intraprese da entrambe le parti e la risposta della comunità internazionale.
Il principio di equivalenza geopolitico applicato all’Ucraina
Secondo il principio di equivalenza geopolitica: gli Stati Uniti d’America, con la NATO in Ucraina, provocano la Russia che risponde in malo modo con la guerra. Ormai questo è un fatto riconosciuto da tutti, lo dice anche Papa Francesco. L’Europa è nell’alleanza NATO ed è schierata con gli USA, ma mettersi contro la Russia paga un prezzo carissimo in termini di relazioni commerciali. Ma al di là del rischio economico, un conflitto prolungato contro la Russia porta l’umanità nel baratro di una guerra senza confini come ho già delineato mesi fa, previsione che si sta già avverando.
In una logica di poteri contrapposti; se gli USA si danno l’autorità di compiere guerre discutibili o sbagliate, anche la Russia si dà questa autorità. Se gli USA si danno la libertà di iniziare una guerra contro un paese ostile anche la Russia si dà questa libertà.
Domenico Esposito
Il Principio di equivalenza geopolitico tra Russia e USA si basa sul valore di libertà e di autorità, fortemente inficiato dalle armi di distruzione di massa. Questi valori, a certe condizioni estreme e conflittuali, possono diventare così preponderanti sul diritto internazionale, da annullarlo in alcune sue parti che riguardano la naturale convivenza civile. Infatti, il mancato riconoscimento dell’autorità di USA o Russia comporta a conseguenze dannose.
Paternità del Principio di Equivalenza Geopolitica
Il “Principio di Equivalenza Geopolitica” come concetto e formulazione è originale di Domenico Esposito.
Esistono certamente alcuni riferimenti precedenti in filosofia politica e in relazioni internazionali che hanno dei punti di contatto:
- La teoria dell’equilibrio di potenza (Balance of Power), sviluppata in Europa già dal XVII secolo, che mirava a impedire la supremazia di uno Stato sugli altri.
- La dottrina della coesistenza pacifica teorizzata da Chruščëv negli anni ’50, che ammetteva la competizione tra blocchi ma riconosceva la necessità di convivenza.
- La logica della multipolarità emersa negli studi geopolitici contemporanei, che sottolinea il superamento dell’unipolarismo USA post-1989.
Tuttavia, nessuno di questi concetti coincide con ciò che ha definito Domenico Esposito:
L’Equivalenza Geopolitica non si limita a descrivere un equilibrio di potenza o una convivenza forzata, ma richiama un principio etico-sistemico, che si ispira al parallelismo con la fisica (principio di equivalenza) e lo innesta nella proposta di una nuova governance globale orientata alla Qualità della Vita.
Discussione parlamentare in Italia
I rappresentanti italiani in parlamento, a maggior ragione in periodi di guerra e di elezioni, devono presentare ai propri concittadini proposte politiche chiare ed inequivocabili affinché noi tutti possiamo votarle. Questi sono i principi fondanti della democrazia italiana e credo europei. Pertanto le forze politiche parlamentari hanno il dovere di mediare al loro interno, dando la possibilità a chi è contrario alla guerra senza confini, di votare una soluzione che li rappresenti.
Le divergenze su come gestire queste crisi sono ancora molto marcate sia nel governo che nell’opposizione. A condurre il gioco è Giuseppe Conte leader del Movimento 5 Stelle, contrario all’invio delle armi in Ucraina, poiché dare armi non produce effetti vantaggiosi per gli ucraini.
Lo scorso 21 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge con cui il governo Meloni ha prorogato fino al 31 dicembre 2024 l’invio di armi all’Ucraina. Questa ulteriore proroga è stata autorizzata sia al Senato che alla Camera da quasi tutti i partiti.
Le divisioni tra PD e M5S sull’invio delle armi all’Ucraina sono evidenti, così come del resto la Lega Nord rispetto a Giorgia Meloni. Sono diversi mesi che la Lega, cavalcando la linea politica del M5S, chiede di cambiare strategia sull’Ucraina, avviando un percorso diplomatico per una rapida soluzione del conflitto. Lo mette nero su bianco a gennaio il capogruppo leghista Massimiliano Romeo in parlamento.
Noi del movimento qualità della vita chiediamo, pertanto, maggiore coraggio e chiarezza.
Portare gli ucraini al tavolo del negoziato, oggi, li potrebbe avvantaggiare da molti punti di vista, se entrano in Europa. Questa ipotesi potrebbe determinare una nuova fase cooperativa di tutti gli attori in campo. Un nuovo ordine mondiale basato sulla nuova geopolitica cooperativa dell’ideologia della qualità della vita è la sintesi più utile all’umanità. Leggi anche Mediazione di pace per l’Ucraina.
Guerra Ucraina-Russia: “Serve una governance globale”
Sergio Mattarella
Piano regolatore ideologico
Viaviamo in un mondo in continuo divenire, perciò abbiamo bisogno di una nuova governance globale guidata da una nuova piattaforma regolatrice
Ideologia della qualità della vita
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