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Il rischio meteorologico in Italia è studiato da secoli e l’uomo ha imparato dai danni subiti a calcolarlo con precisione sempre più elevata territorio per territorio. Quindi l’esperienza è fondamentale e da ciò bisogna partire per ridurre il rischio. Gli eventi metereologici estremi sono sempre più presenti nella nostra vita e influenzano la qualità della vita. La scienza ci dice che a causa della CO2 c’è più energia nell’atmosfera, per cui masse calde e fredde si scontrano violentemente. Esistono territori sismicamente più attivi, altri dove il rischio idrogeologico è più elevato, altri soffrono la siccità. Se di eventi climatici estremi si tratta, a maggior ragione dobbiamo prestare più attenzione. Perciò bisogna studiare questi eventi indagando sulle cause che generano effetti così devastanti sulle popolazioni. Ciò va fatto con la finalità di ridurre l’impatto negativo sul territorio e chi lo vive.

RISCHIO METEOROLOGICO ITALIA; DISSESTO IDROGEOLOGICO E SICCITÀ

Purtroppo esistono territori dove la mancanza di acqua o l’abbondanza improvvisa crea seri problemi. Quindi nei periodi di abbondanza va recuperata l’acqua per poi gestirla nei periodi di mancanza. Ovviamente quando si parla d’acqua, negli ecosistemi urbani ciò comprende anche la depurazione efficiente delle acque reflue, con depuratori a norma adatti alla portata d’acqua da depurare. Purtroppo in alcune località, come Napoli, le acque piovane sono incanalate nelle acque reflue, quindi quando piove molto i depuratori non riescono a depurare tutta l’acqua in eccesso, quindi va direttamente a mare inquinandolo. Proprio per questo un sistema efficiente di depurazione deve essere un sistema chiuso.

Esistono cartografie molto accurate del rischio climatico. Basta solamente individuare delle strategie preventive per ridurre questo rischio. Le soluzioni devono essere ovviamente a misura di territorio in base alle sue caratteristiche morfologiche, geologiche, antropiche e climatiche. Non voglio dilungarmi più di tanto su questo aspetto anche perché esistono studi tecnici notevolmente validi a cui l’amministratore pubblico può attenersi.

CITTADINI E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEVONO adeguarsi AI RISPETTIVI RUOLI

Se un territorio ha determinate caratteristiche ed è soggetto a dei rischi climatici, cittadini e Pubblica Amministrazione non devono sottovalutare il problema. Questo è un punto centrale della questione: è la politica che governa il territorio e ad essa vanno attribuite le responsabilità sulla prevenzione, mancati controlli e infrastrutture inadeguate. Il cittadino è tenuto ad eseguire rigorosamente le direttive e le leggi di tutela e riduzione dei rischi. Chi governa il territorio ha il dovere di pianificare interventi preventivi di riduzione del rischio. Ovviamente non si tratta solo di realizzare interventi sicuri infrastrutturali con le moderne conoscenze e tecnologie. Anche la manutenzione ordinaria e straordinaria deve essere accurata e puntuale ogni anno di strade, impianti, boschi, poiché proprio grazie alla manutenzione in loco che si valuta il rischio. Quindi conoscenza, responsabilità, impiantistica adeguata e proporzionata, nonché manutenzione ordinaria e straordinaria.

Finché esisterà una sorta di politica clientelare irresponsabile, dove si piazzano persone incompetenti li dove è richiesto uno specifico lavoro quotidiano, il rischio non diminuirà. Anche per questo la soluzione è politica, un fattore che crea scarsa credibilità.

RISCHIO METEOROLOGICO ITALIA: INDAGINI SULLE CAUSE

Lo studio degli eventi climatici si deve basare su indagini scientifiche accurate per evitare il ripetersi delle stesse tragedie. A parte le responsabilità civili e penali di un disastro ambientale, c’è il capitolo dell’individuazione dei costi sociali e gli indennizzi. Spesso le indagini sulle cause vengono fatte in modo approssimativo, generalmente vengono eseguite dagli stessi responsabili della sicurezza territoriale. Ciò ovviamente non va bene, le indagini, ripeto di carattere scientifico dovrebbero essere eseguite da un organo super partes, cioè indipendente dalla politica partitica territoriale o nazionale. Perché si corre il rischio di inficiare le indagini con perizie di parte, anche perché l’emergenza, giustamente, porta ingenti risorse necessarie agli aiuti. La politica come si sa cerca sempre di deresponsabilizzarsi, puntando il dito solo sul cambiamento climatico e sull’estremità del fenomeno.

PROPOSTA DI RIFORMA COSTITUZIONALE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Dopo quanto analizzato qui in quest’articolo è evidente che ad eventi straordinari bisogna rispondere con altrettante soluzioni straordinarie. Ebbene, qui diventa necessario istituire un Organo Super Partes che esegua indagini scientifiche atte a conoscere le cause prime per ridurre gli effetti dannosi. Così come al Presidente della Repubblica è dato il compito finale di approvare una legge, verificandone la costituzionalità. Così questo Organo indipendente dai partiti deve verificare le cause responsabili degli effetti. Non può essere una commissione parlamentare politica perché non ci sarebbe la totale indipendenza. Anche perché spesso nelle emergenze le parti politiche cooperano come è giusto che sia. Data la straordinarietà degli eventi, qui si necessita di dare al Presidente della Repubblica, primo cittadino e garante della Costituzione, la primaria responsabilità di verifica dei fatti.

Quindi la proposta è: un Riforma Costituzionale che dia al Presidente della Repubblica il compito di indagare con inchieste puramente scientifiche e non di carattere punitivo. Potrebbe essere una persona di sua completa fiducia, indipendente dalla politica, nominata dal Presidente. Sarà direttamente il Presidente sulla base dell’inchiesta ad erigere un documento ufficiale sulle cause, a cui il parlamento deve dare adeguate risposte.

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