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Bilancio, debito pubblico e vincoli europei sono gli argomenti trattati nel convegno del 24 ottobre 2024 nell’Aula del Consiglio Comunale di via Verdi a Napoli. Dal confronto tra il Dott. Rosario Napolano e i partecipanti è emerso un sistema macroeconomico ben definito, capace di garantire tutele, quindi diritti e doveri da parte degli Stati membri. Tuttavia, però, c’è da dire che questo sistema non è sufficiente a garantire qualità della vita. Infatti, come spiega Domenico Esposito Presidente dell’Accademia Qualità della Vita presente al confronto, ci vogliono tanti piccoli interventi micro (politici, economici, sociali, educativi) a misura di persona e di territorio, la cui somma può contribuire a rendere sostenibile il benessere personale e territoriale, completando il sistema di riferimento macroeconomico all’interno del quale si opera.

Altro aspetto trattato, è che la macroeconomia deve camminare di pari passo con la macropolitica, quindi la geopolitica, e interventi micro, affinchè indicatori come bene comune, sostenibilità, qualità della vita, benessere, competitività, stabilità, stili di vita equilibrati, ben connessi tra loro dall’ideologia della qualità della vita, siano funzionali al benessere dell’intera comunità.

Tutti aspetti analizzati in questo interessante confronto aperto e sincero.

Ancora una volta nasce l’esigenza di una governance dedita a rendere la pubblica amministrazione efficiente ed efficace, con politiche di sviluppo mirate alla crescita del sistema d’indicatori dell’ideologia della qualità della vita (in sigla IQDV). Quindi coerente con la pedagogia politica e amministrativa dell’IQDV utile a riclassificare i territori scarsamente produttivi.

Definizioni: bilancio, debito pubblico e vincoli europei

Il bilancio, il debito pubblico e i vincoli europei sono tre elementi fondamentali della politica economica che influenzano profondamente la gestione finanziaria degli Stati membri dell’Unione Europea (UE). Questi tre concetti sono strettamente interconnessi e sono determinanti per la sostenibilità fiscale a lungo termine. In questo articolo, esploreremo ciascuno di questi temi, mettendoli in relazione con i vincoli imposti dall’UE e analizzando le implicazioni per i governi nazionali.

Bilancio pubblico

Il bilancio pubblico rappresenta il piano finanziario annuale di un governo, attraverso il quale vengono programmate le spese e stabiliti i mezzi per finanziarle. È composto principalmente da entrate (prevalentemente derivanti da tasse e imposte) e da spese (investimenti pubblici, spesa sociale, stipendi della pubblica amministrazione, ecc.).

Un bilancio può essere in tre condizioni:

  • Bilancio in pareggio: quando le entrate sono uguali alle spese.
  • Bilancio in deficit: quando le spese superano le entrate.
  • Bilancio in avanzo: quando le entrate sono superiori alle spese.

Il mantenimento di un bilancio in pareggio o in avanzo è generalmente considerato positivo per la stabilità economica di un paese, mentre un deficit di bilancio persistente può comportare un aumento del debito pubblico.

Debito Pubblico

Il debito pubblico è l’insieme delle passività finanziarie che uno Stato contrae per finanziare il suo deficit di bilancio. Esso può essere accumulato attraverso l’emissione di titoli di Stato o prendendo prestiti da istituzioni finanziarie o da altri paesi. Il debito pubblico può essere interno (detenuto da cittadini e istituzioni nazionali) o estero (detenuto da creditori stranieri).

Un debito pubblico elevato può limitare la capacità di un governo di investire in politiche di sviluppo economico e servizi pubblici, poiché una parte significativa delle entrate deve essere destinata al pagamento degli interessi sul debito. Inoltre, un eccessivo livello di debito può compromettere la fiducia degli investitori e dei mercati finanziari, con conseguente aumento dei tassi d’interesse sui titoli di Stato.

Vincoli europei: patto di stabilità e crescita

Nel contesto dell’UE, il bilancio e il debito pubblico sono regolati da una serie di vincoli noti come Patto di Stabilità e Crescita (PSC). Questo patto, introdotto nel 1997, ha l’obiettivo di garantire la stabilità finanziaria all’interno dell’Unione, in particolare tra i paesi che adottano l’euro come valuta.

Il PSC impone due principali vincoli agli Stati membri:

  • Deficit pubblico massimo del 3% del PIL: Ogni Stato deve mantenere il proprio disavanzo di bilancio al di sotto del 3% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Questo limite mira a evitare squilibri fiscali che possano destabilizzare l’intera area dell’euro.
  • Debito pubblico massimo del 60% del PIL: Il debito complessivo di uno Stato non dovrebbe superare il 60% del PIL. Tuttavia, molti Stati membri, soprattutto in seguito alla crisi finanziaria del 2008 e alla pandemia di COVID-19, hanno livelli di debito superiori a questa soglia.

Il mancato rispetto di questi vincoli può portare a sanzioni economiche, anche se nel corso degli anni sono state introdotte varie forme di flessibilità per consentire agli Stati di fronteggiare situazioni eccezionali.

Le riforme post-covid: verso un approccio più flessibile

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto senza precedenti sulle economie europee, portando i governi a dover aumentare drasticamente la spesa pubblica per sostenere il sistema sanitario, le imprese e i cittadini colpiti dalla crisi. Per far fronte a questa situazione, l’UE ha sospeso temporaneamente l’applicazione del Patto di Stabilità e Crescita attraverso la cosiddetta “clausola di salvaguardia generale”. Questa decisione ha permesso agli Stati membri di superare i limiti imposti sul deficit e sul debito pubblico per affrontare la crisi.

Tuttavia, con la ripresa economica in atto, il dibattito su come riformare il PSC è diventato centrale. Molti economisti e politici sostengono la necessità di un approccio più flessibile che tenga conto delle differenze strutturali tra i paesi membri e delle esigenze di investimenti a lungo termine, soprattutto in settori chiave come la transizione ecologica e la digitalizzazione.

Implicazione per i governi nazionali

I vincoli europei in materia di bilancio e debito pubblico hanno un impatto significativo sulle politiche economiche degli Stati membri. Da un lato, essi impongono disciplina fiscale, prevenendo derive pericolose per la stabilità finanziaria. Dall’altro lato, però, possono limitare la capacità dei governi di attuare politiche espansive nei periodi di crisi o per finanziare investimenti strategici.

La sfida principale per i governi nazionali è quindi quella di trovare un equilibrio tra il rispetto dei vincoli fiscali europei e la necessità di stimolare la crescita economica e il benessere sociale. In quest’ottica, l’adozione di riforme che rendano il quadro fiscale europeo più flessibile e adatto alle sfide contemporanee è fondamentale per garantire la stabilità a lungo termine dell’Unione e il progresso dei suoi cittadini.

Conclusioni

Il bilancio pubblico, il debito e i vincoli europei sono questioni cruciali per la gestione economica di qualsiasi Stato membro dell’UE. Sebbene i vincoli del Patto di Stabilità e Crescita abbiano aiutato a garantire che i paesi membri dell’Unione Europea mantengano una gestione finanziaria responsabile, cercando di evitare deficit eccessivi e debiti insostenibili, la crisi pandemica ha evidenziato che a certe condizioni gli equilibri cambiano.

Esposito conclude: <<In quanto scienza degli equilibri di stabilità funzionali al benessere e alla riduzione del rischio, l’Ideologia della qualità della vita studia le dinamiche di questi equilibri, col fine di analizzare e descrivere le condizioni necessarie e sufficienti per garantire un certo benessere in un tempo. Ciò permette di determinare le condizioni di tutela e di sviluppo del benessere sia personale che territoriale al variare degli eventi. Se prendiamo l’esempio dell’Europa e di come ha reagito alla pandemia di Coronavirus notiamo un’evidente variazione d’equilibrio a cui è seguito un cambio delle regole di stabilità e l’introduzione di nuovi strumenti di solidarietà (come i Recovery Fund) funzionali al benessere e alla riduzione del rischio, impensabili nel precedente equilibrio; ciò è in accordo con il sistema di conoscenza dell’IQDV, quindi l’equilibrio di stabilità in relazione al benessere di un sistema cambia in funzione degli eventi interni ed esterni ad esso e descrive esattamente ciò che accade nella realtà di tanti altri fenomeni>>.

Applicando questo principio, abbiamo convenuto tra i partecipanti al convegno, che oggi potrebbero esserci le condizioni di una nuova flessibilità proprio a causa della guerra Ucraina. Inoltre si è parlato anche della famosa agenda Draghi sull’evenienza di condividere un nuovo debito comunitario per la sostenibilità, a patto che non si sprecano risorse in armamenti…

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