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I BRICS sono un’alleanza economica e politica costituita da cinque grandi economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Fondati con l’obiettivo di creare un contrappeso al predominio economico e politico delle nazioni occidentali. I BRICS mirano a promuovere la cooperazione in ambito economico, commerciale e diplomatico tra i loro membri e con altri Paesi in via di sviluppo. Questi Paesi rappresentano insieme circa il 42% della popolazione mondiale, un terzo del PIL globale e un quinto degli scambi commerciali a livello mondiale, cifre che danno loro una posizione di rilievo nello scenario internazionale.

Vertice di Kazan

Nel vertice di Kazan iniziato il 23 ottobre 2024 Valdimir Putin esortisce: “sta emergendo un mondo multipolare che metterà fine all’egemonia dell’occidente”. Parole forti ma con diverse chiavi di lettura. Evidentemente siamo in una nuova Era in cui l’occidente deve imparare ad essere una realtà più attenta alla qualità della vita dei propri concittadini e territori, così come i BRICS. Al tempo stesso questi due gruppi possono imparare a relazionarsi tra loro per ristabilire un vantaggio reciproco pacifico. Per esempio potrebbe essere l’inizio di una profonda riforma degli Organi mondiali che governano la globalizzazione. Oppure l’inizio di una nuova governance mondiale che operi per la sostenibilità e il bene comune.

Dunque la nascita di questo nuovo ordine mondiale multipolare non deve essere interpretato necessariamente come un male.

Processo dinamico degli eventi storici; un nuovo equilibrio è alle porte

Sicuramente, spiega l’ideologo Domenico Esposito, questo nuovo equilibrio nasce proprio dai limiti e le carenze di quello precedente. La realtà storica è in continuo divenire. Gli uomini, i modelli di sviluppo, i sistemi politici, economici e sociali cambiano in base a scopi sopratutto funzionali al benessere. A tal fine chi opera per il bene deve vigilare affinché si creino strumenti, anche di carattere geopolitico o macroeconomici, utili alla crescita del sistema d’indicatori dell’ideologia della qualità della vita.

Quindi dal rispetto da entrambe le parti può innescare una nuova forma di cooperazione. Ciò potrebbe comportare enormi benefici, a patto che inizi un nuovo e proficuo processo di cooperazione pacifica fondata sui principi proposti dalla geopolitica dell’ideologia della qualità della vita.

Veniamo ora al vertice di Kazan, per capire cosa si è sancito: il quotidiano russo la Pravda: ” I paesi BRICS si sono avvicinati alla creazione di un sistema di pagamento alternativo allo SWIFT”.

Sistema di pagamento SWIFT

Gli effetti prevedibili della guerra Ucraina hanno delineato un enorme mercato parallelo di beni e servizi, aggirando i pagamenti in dollari e euro per centinaia di miliardi. Dunque, questa nuova realtà richiede la creazione di un nuovo sistema finanziario mondiale alternativo, analizza il Pravda. Il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov afferma che “il nuovo sistema di pagamento includerà un circuito elettronico per la trasmissione dei messaggi finanziari. Abbiamo in programma di crearlo tenendo conto dell’utilizzo delle risorse finanziarie digitali. Tutta le banche centrali dei paesi fondatori del BRICS hanno già le proprie valute digitali”. Il nuovo sistema di pagamento alternativo allo SWIFT si chiamerà BRICS Bridge, riferisce Blooberg.

Storia e Origini dei BRICS

Il termine BRIC è stato coniato nel 2001 da Jim O’Neill, un economista di Goldman Sachs, per indicare le quattro economie emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) che avevano il potenziale per rimodellare l’economia mondiale. Nel 2009 si è tenuto il primo summit ufficiale tra questi Paesi, e nel 2010 si è aggiunto il Sudafrica, portando così alla sigla BRICS. Il gruppo ha continuato a organizzare summit annuali per discutere temi di cooperazione economica, politica estera e strategie comuni per affrontare le sfide globali. Con la guerra Ucraina i BRICS trovano le ragioni per intensificare e accellerare la realizzazione degli obiettivi comuni.

Obiettivi dell’alleanza

Gli obiettivi principali dei BRICS sono la promozione dello sviluppo economico, la riduzione della dipendenza dal dollaro statunitense e il rafforzamento del multilateralismo. I Paesi BRICS intendono espandere il loro commercio e ridurre le barriere economiche tra di loro per creare un sistema commerciale più equo e bilanciato. Inoltre, cercano di affermare il proprio peso politico nelle principali istituzioni internazionali, come le Nazioni Unite e il Fondo Monetario Internazionale (FMI), per ottenere una maggiore rappresentanza per i Paesi in via di sviluppo.

New Development Bank (NDB)

Uno dei principali successi dei BRICS è stata la creazione della New Development Bank (NDB) nel 2014, con sede a Shanghai. La NDB è nata per finanziare progetti infrastrutturali e di sviluppo sostenibile nei Paesi membri, ma anche in altre economie emergenti. La banca rappresenta una risposta all’egemonia di istituzioni come la Banca Mondiale e l’FMI, ed è vista come un simbolo del desiderio dei BRICS di una maggiore indipendenza economica.

Il Ruolo Geopolitico e le Sfide dei BRICS

I BRICS sono visti da molti come un contrappeso alle economie occidentali e un mezzo per i Paesi emergenti di esercitare una maggiore influenza nel contesto globale. Tuttavia, le differenze culturali, economiche e politiche tra i Paesi membri rappresentano una sfida significativa. Cina e India, per esempio, hanno visioni geopolitiche contrastanti su diverse questioni regionali e globali, il che può creare tensioni all’interno del gruppo.

Inoltre, la dipendenza economica dei BRICS dal commercio con Paesi al di fuori del gruppo, come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, limita la loro capacità di agire in modo completamente indipendente. La diversità delle economie – con la Cina come principale motore di crescita, la Russia ricca di risorse naturali, l’India in rapida espansione, il Brasile forte nell’agricoltura e il Sudafrica che funge da porta d’accesso al continente africano – rende complessa la creazione di politiche economiche omogenee e collaborative.

Il Futuro dei BRICS

Nonostante le sfide, i BRICS continuano a essere un attore importante nello scenario globale. L’alleanza mira ad ampliare la propria influenza, sia con l’apertura ad altri Paesi emergenti sia con una crescente cooperazione nei settori dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale. Dal 1 gennaio 2024 sono entrati nei BRICS 5 nuovi Stati: Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopa e Iran.

La recente crisi economica globale causata dalla pandemia di COVID-19 ha dimostrato la necessità per i BRICS di rafforzare la resilienza economica e di sostenere la crescita attraverso meccanismi interni, oltre che tramite accordi multilaterali con altri Paesi emergenti.

Con la loro capacità di attrarre nuovi alleati e promuovere lo sviluppo economico, i BRICS possono svolgere un ruolo sempre più significativo nella creazione di un ordine mondiale multipolare, in cui diverse voci – e non solo quelle occidentali – possano influenzare il futuro del commercio e della politica globale.

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