Le politiche di genere e i diritti civili sono temi centrali nel dibattito politico e sociale contemporaneo, poiché influenzano le condizioni di uguaglianza, equità e rispetto dei diritti umani nelle società moderne. Questo articolo esplorerà il legame tra politiche di genere e diritti civili, evidenziando le sfide, i progressi e le questioni ancora aperte.
Il dibattito cittadino a Napoli
Dal confronto tra il Prof. Paolo Valerio Presidente Nazionale Identità di Genere e i partecipanti al convegno del 17 ottobre 2024 dal titolo: IL LINGUAGGIO INCLUSIVO: FORME E MODALITA’ DI COMUNICAZIONE – tenutosi nell’Aula del Consiglio Comunale di Napoli, organizzato dal Movimento 5 Stelle – rassegna incontri di formazione – , con il contributo dell’Assessore alle pari opportunità Emanuela Ferrante, del Consigliere Ciro Borriello, Laura De Vita, Lorenzo Iorio, Presidenti di Municipalità e attivisti.

In questo convegno è emerso allo scopo di potenziare le tutele e diritti: l’importanza delle definizioni per meglio assistere e tutelare le categorie nell’ambito legislativo, sociale e ambientale. L’inclusione vera e propria può avvenire attraverso la conoscenza e definizione dell’altro. Visto che includere prevede anche la disponibilità ad accettare le convinzioni del diverso modificando le proprie, secondo certe prospettive. “Affinchè questo processo d’inclusione avvenga bisogna conoscere, spiega l’ideologo Domenico Esposito, ma per conoscere c’è bisogno di definire”.
Cosa si intende per politiche di genere e diritti civili
Le politiche di genere nel rispetto dei diritti civili consistono in un insieme di norme, strategie e misure adottate da governi, istituzioni e organizzazioni per promuovere l’inclusione e l’uguaglianza tra i generi e superare le discriminazioni basate sul sesso e sul genere. Esse includono:
Contro le discriminazioni di genere, le leggi mirano a proteggere le persone da trattamenti ingiusti sul posto di lavoro, nell’accesso all’istruzione, nei servizi pubblici e in altri contesti. Tra le specifiche misure, troviamo politiche che incentivano la partecipazione delle donne alla vita politica, economica e sociale, come le quote rosa o gli incentivi per bilanciare la presenza femminile e maschile in posizioni di potere.
Aspetto ancora più odioso sono le violenze contro donne e minoranze di genere, un fenomeno radicato in molte culture. Per combattere questo tipo di violenze di genere le politiche di prevenzione e contrasto includono servizi di supporto per le vittime, sensibilizzazione e punizioni più severe per i reati di violenza domestica e sessuale.
Storia dell’evoluzione dei diritti civili e delle politiche di genere
Il concetto di diritti civili si riferisce ai diritti garantiti a tutti gli individui in una società democratica, indipendentemente dal genere, dalla razza, dalla religione o dall’orientamento sessuale. Storicamente, i diritti civili si sono sviluppati attraverso una lunga battaglia contro la discriminazione e l’esclusione di determinate categorie sociali.
Le donne e i diritti civili
Uno dei capitoli più importanti nella storia dei diritti civili è stato il movimento per i diritti delle donne. Nei primi decenni del XX secolo, molte nazioni hanno visto la nascita di movimenti femministi che rivendicavano il diritto di voto, il diritto all’istruzione e la partecipazione politica. Nel corso del tempo, questi movimenti hanno portato a conquiste fondamentali, come:
- Il diritto di voto per le donne (ottenuto in molti Paesi tra la fine dell’Ottocento e il Novecento).
- L’accesso all’istruzione superiore e al mondo del lavoro.
- La legalizzazione dell’aborto e la protezione dei diritti riproduttivi in alcuni Stati.
Tuttavia, nonostante questi progressi, rimangono ancora sfide notevoli tracui: la disparità salariale tra uomini e donne, le disuguaglianze nelle opportunità di carriera e la persistente violenza di genere. Il tema dei diritti di minoranze di genere e LGBTQ+ è oggi un argomento sensibile, di non trascurabile importanza sociale. Si tratta di un argomento complesso che abbraccia tanti aspetti: fisiologici, psichici e culturali.
Diritti delle minoranze di genere e LGBTQ+
Le politiche di genere hanno anche incorporato i diritti delle persone LGBTQ+, ampliando il dibattito su cosa significhi uguaglianza e inclusione. Includere si basa anche sul principio che il modo d’intendere la normalità non è assoluto. Quindi può cambiare in virtù delle categorie di pensiero e modi di essere, nonché dei rispettivi diritti civili. Pertanto includere significa prima di tutto aprirsi al diverso, a partire dalla propria coscienza. Col fine di modificare la coscienza sociale e culturale, quindi legislativa e ambientale. Tuttavia questo processo, data la complessità del fenomeno, non è privo di insidie.
Dunque inclusione significa accettare la diversità e rispettarla in quanto tale. A tal fine le definizioni sono importanti, al fine di determinare tutele e benessere particolarizzato. La definizione è uno strumento, dipende da chi lo utilizza e perché. Una definizione può essere utilizzata a fin di male o a fin di bene, ciò dipende dal contesto in cui avvengono i fatti. Se l’intento è l’offesa allora va sanzionato e punito. La discriminazione non può essere considerata un atto civile. Quindi ci vuole più uguaglianza dei diritti. Nel corso degli ultimi decenni, numerosi Paesi hanno discusso e adottato leggi per garantire:
- Il riconoscimento legale delle unioni civili o dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.
- La possibilità per le coppie LGBTQ+ di adottare bambini.
- Il diritto all’identità di genere, con l’introduzione di leggi che consentono il cambio di genere nei documenti legali senza requisiti medici o legali discriminatori.
Nonostante questi sviluppi, in molte parti del mondo le persone LGBTQ+ continuano a subire discriminazioni, violenze e violazioni dei loro diritti fondamentali. Le politiche di genere sono quindi essenziali per combattere queste forme di oppressione e promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza.
Alcune delle questioni ancora aperte
Promuove il benessere fisiologico dando indirizzi precisi su come gestire la propria sessualità non è facile. Ci vorrebbero degli “istituti di supporto” che aiutino a fare scelte responsabili ed etiche, nel totale rispetto della diversità di genere, ma anche per ridurre il rischio emulazione. Che consiste nel “voler essere o diventare” non per reali esigenze fisiologiche ma per imitare un modello che si ritenga, per convinzioni soggettive, eticamente e moralmente superiore. Poi c’è il rischio conflitto generazionale, culturale e sociale. Infatti esistono casi in cui le scelte dipendono esclusivamente da questo genere di conflitto.
Dunque la regola dovrebbe essere: attuare scelte responsabili e pienamente consapevoli, libere da preconcetti psichici e culturali. Anche perché alcune scelte di carattere fisiologico sono irreversibili. Cioè cambiare sesso o la propria identità non è una scelta facile. Potrebbe dipendere dal particolare momento, per esempio adolescenziale, quindi in una fase non di piena maturità sessuale. Poi ci sono fattori psichici legati ad insicurezze, difficoltà a relazionarsi, traumi e così via. In tutto questo ci sono anche le speculazioni ideologiche, economiche e commerciali che spingono in una direzione anziché l’altra, a rendere l’argomento ancor più complesso e divisivo.
Le sfide attuali e future
Disparità economiche e politiche
Sebbene ci siano stati progressi significativi in termini di uguaglianza di genere, esistono ancora notevoli disparità economiche e politiche. Le donne, ad esempio, continuano a essere sottorappresentate nelle posizioni di leadership, sia in ambito politico che economico. Secondo dati globali, solo il 26% dei seggi parlamentari sono occupati da donne, e nei ruoli dirigenziali delle aziende, le percentuali sono spesso ancora più basse.
Violenza di genere
La violenza contro le donne e le minoranze di genere rimane una delle sfide più urgenti. I femminicidi, le aggressioni sessuali e la violenza domestica sono fenomeni diffusi in tutto il mondo, richiedendo risposte politiche che affrontino le radici culturali e strutturali di questa violenza. Le misure di protezione legale, i rifugi per le vittime e i programmi educativi sono fondamentali per affrontare queste problematiche.
Diritti riproduttivi e sessuali
Un altro aspetto chiave delle politiche di genere riguarda i diritti riproduttivi e sessuali. Il diritto di accedere a cure sanitarie legate alla salute sessuale, all’aborto sicuro e legale, e all’educazione sessuale è stato oggetto di controversie in molte nazioni, spesso per via di resistenze culturali, religiose o politiche. La limitazione di questi diritti rappresenta un freno all’uguaglianza di genere e all’autodeterminazione delle persone.
L’impatto delle politiche di genere sui diritti civili
Le politiche di genere hanno un impatto diretto sui diritti civili, poiché contribuiscono a costruire una società più inclusiva, equa e rispettosa delle diversità. Promuovere politiche che favoriscano l’uguaglianza di genere significa non solo proteggere le persone da discriminazioni specifiche, ma anche migliorare il benessere complessivo della società.
Inoltre, la salute della società dipende anche da quanto le persone si sentono accettate e rispettate, per cui le politiche d’inclusione sono fondamentali per ridurre rischio di malattie mentali generate da violenze e discriminazioni.
Le nazioni che adottano politiche inclusive vedono spesso progressi in termini di crescita economica, coesione sociale e stabilità politica. La partecipazione paritaria delle donne e delle minoranze di genere alla vita pubblica e privata arricchisce il tessuto sociale e favorisce una democrazia più solida e rappresentativa.
Conclusioni
Le politiche di genere e i diritti civili sono interconnessi e rappresentano due pilastri fondamentali per la costruzione di società più giuste ed egualitarie. Nonostante i progressi compiuti, le sfide rimangono complesse e richiedono un impegno costante da parte delle istituzioni, della società civile e delle singole persone. Solo attraverso un’azione collettiva e mirata sarà possibile garantire che tutte le persone, indipendentemente dal genere o dall’identità, possano godere pienamente dei propri diritti civili.