Spread the love

Ci voleva una donna Elly Schlein per ricostruire l’alleanza di centrosinistra. Dopo la morte di Berlusconi è iniziata l’era delle donne ai vertici dei partiti e delle alleanze di centrosinistra e centrodestra.

La storia del centrosinistra in Italia è caratterizzata da una serie di trasformazioni politiche, alleanze e coalizioni nel corso degli anni. Infatti, nella storia il centrosinistra ha avuto profondi campiamenti, dettati da alleanze variabili e sfide politiche. La situazione politica italiana è dinamica, e gli schieramenti possono evolversi in risposta agli eventi elettorali e alle dinamiche interne dei partiti.

Il centrosinistra nasce tra il 1940 e il 1950

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la creazione della Repubblica Italiana nel 1946, emersero diverse forze politiche di orientamento centrista e di sinistra. Il Partito Comunista Italiano (PCI) era uno dei principali partiti di sinistra, mentre la Democrazia Cristiana (DC) dominava il panorama politico italiano. Il centrosinistra, inizialmente, includeva i partiti di sinistra che cercavano di collaborare con settori più moderati.

Negli anni 70 c’è la svolta e il Compromesso Storico

Negli anni ’70, il PCI guidato da Enrico Berlinguer adottò una politica di “eurocomunismo” che lo distanziava dalla dottrina sovietica. Nel 1976 si verificò il cosiddetto “Compromesso Storico”, un tentativo di accordo tra il PCI e la DC per affrontare problemi cruciali come la riforma istituzionale. Tuttavia, questo compromesso non portò a un governo di coalizione.

Negli gli anni 80 e 90 nasce un nuovo centrosinistra con Romano Prodi

Con il declino della DC negli anni ’80 e ’90 a causa di scandali di corruzione, emersero nuove formazioni politiche di centrosinistra. Nel 1996, Romano Prodi, esponente della sinistra moderata, guidò una coalizione chiamata “L’Ulivo” alla vittoria contro il Polo delle Libertà di centro-destra.

Tra il 2001 e il 2007 nasce il PD

Nel 2001 il centrosinistra subì alcune sconfitte elettorali, ma nel 2006 Romano Prodi guidò nuovamente una coalizione di centrosinistra alla vittoria. Tuttavia, il suo governo fu instabile e durò solo due anni. Nel 2007 il Partito Democratico (PD) fu fondato attraverso la fusione di due principali partiti di centrosinistra, i Democratici di Sinistra e La Margherita, con l’obiettivo di creare un’ampia formazione politica di centro-sinistra.

A cavallo del 2013 e 2018 è la volta dei giovani

Il Governo di Enrico Letta 2013 dura un anno, stesso anno in cui Matteo Renzi assunse la leadership del PD, il quale divenne il più giovane Primo Ministro italiano nel 2014 ribaltando il governo Letta. Dopo le dimissioni di Renzi nel 2016, Paolo Gentiloni guidò il governo fino alle elezioni del 2018. Le elezioni del 2018 portarono a un risultato frammentato, con il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord emergenti come forze politiche principali. Il PD ha sperimentato difficoltà, ma ha continuato a essere un attore importante nel panorama politico italiano. Infatti nel 2021 nasce una nuova maggioranza di centrosinistra in Parlamento che vede M5S, PD, LeU, IV e MAIE insieme.

Il Partito Democratico

Il Partito Democratico (PD) è un partito politico italiano di orientamento di centro-sinistra. Il PD ha come obiettivo la promozione di valori democratici, sociali ed economici. Nel corso degli anni, il PD ha sostenuto politiche sociali progressiste, inclusa l’attenzione ai diritti civili, la tutela dell’ambiente e una maggiore equità sociale. Tuttavia, come in molti partiti politici, ci possono essere diverse correnti e opinioni all’interno del PD.

Il Movimento 5 stelle

Il Movimento 5 Stelle (M5S) è un movimento politico italiano fondato nel 2009 da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Il M5S ha assunto una posizione anti-establishment e ha cercato di differenziarsi dalla politica tradizionale italiana, promuovendo la partecipazione diretta dei cittadini attraverso strumenti online e un modello decisionale basato su “democrazia diretta”. Inoltre, il M5S ha spesso adottato posizioni populiste, concentrandosi su questioni concrete che colpiscono i cittadini comuni, come la disoccupazione, l’austerità economica e l’inefficienza del governo. Inizialmente, il M5S ha evitato di definirsi apertamente di destra o di sinistra, presentandosi come un movimento che cerca soluzioni pratiche ai problemi.

Tuttavia, nel corso degli anni, il movimento ha dovuto affrontare sfide nell’elaborare posizioni chiare su diverse questioni politiche. Durante le elezioni del 2018, il movimento ha ottenuto una significativa percentuale dei voti con i famosi 20 punti per la qualità della vita di Luigi Di Maio (prendendo spunto dalla strategia dell’ideologo Domenico Esposito incentrata sulla qualità della vita, applicata nel 2016 a Napoli durante la sua corsa elettorale come candidato sindaco), diventando uno dei principali partiti politici italiani. Il M5S ha partecipato a diversi governi italiani dopo le elezioni del 2018. Tuttavia, ha sperimentato divisioni interne e cambiamenti di leadership, con Luigi Di Maio come figura di spicco.

Un’alleanza cooperativa PD-M5S per un nuovo centrosinistra

Ci voleva un segretario donna per salvare e ricostruire l’alleanza di un centrosinistra uscito fuori dall’ultima competizione elettorale diviso e perdente contro un centrodestra compatto unito dalla novità Meloni. Il PD resta il partito di centrosinistra più votato con il 19%, seguito dal M5S che si assesta al 15%. Questi sono i risultati dellle ultime elezioni politiche del 2022, con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni al 26%.

Elly Schlein al PIAZZAPULITA nei giorni scorsi, contro chi la invitava ad esprimersi con o contro la posizione di Giuseppe Conte sulla guerra, lei fa subito chiarezza, contrattaccando il governo di centrodestra. Ciò suggerirebbe un cambio di passo rispetto ai segretari precedenti nei confronti del M5S, quindi più cooperazione e meno competizione selvaggia. Se questa lettura fosse quella giusta, si evince che l’alleanza di centrosinistra, cooperativa non conflittuale, è la priorità del nuovo PD di Elly Schlein, affinché si possa creare una credibile alternativa al governo di centrodestra. Ciò prevede un passo indietro del PD a favore della leadership di Conte, secondo una logica dell’alternanza. Ovviamente l’alleanza comprenderà una larga intesa con vari partiti ed includerà LeU (anche loro favorevoli alla leadership di Conte) e altri. Probabilmente anche Italia Viva ed Azione proveranno a dialogare affinché possano avere un ruolo, ma dovranno rivedere le loro posizioni nei confronti del leader del M5S, cosa al quanto difficile, data la palese ostilità.

RIPRODUZIONE VIETATA