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L’espressione “effetto domino della crescita del benessere” è stata pubblicata per la prima volta nel libro Ideologia della qualità della vita ad opera dell’ideologo Domenico Esposito. ln questo lavoro l’effetto domino della crescita indica una reazione a catena finalizzata alla crescita del benessere e dei suoi sinonimi, quindi viene applicato alla crescita della qualità della vita, alla crescita sostenibile e alla crescita della vivibilità. L’effetto domino della crescita produce uno sviluppo economico mediante una reazione a catena, innescato da un contributo o incentivo iniziale, generalmente pubblico, rilanciato da un adeguato apporto dal settore privato, che determina una crescita economica pluriennale.

Con questa applicazione politica dell’effetto domino l’Esposito crea una reazione a catena sostenibile funzionale alla crescita degli indicatori dell’ideologia della qualità della vita (in sigla IQDV). Una reazione a catena sostenibile: sostenibile perché la crescita non grava sulla spesa pubblica, già limitata e in deficit perciò da ridurre. Dunque la crescita fa leva sui fondi privati che investono risorse in progetti che si realizzano in partenariato pubblico-privato. Mentre il pubblico favorisce e propone progetti necessari allo sviluppo territoriale, li pianifica ed assiste soprattutto burocraticamente il privato in tutta la fase di realizzazione.

Convenienza per il privato e per l’intero sistema Paese Italia

La convenienza per il privato sta nell’investire in territori con il favore delle istituzioni e dei cittadini. Di fatto tutti cooperano in un contesto favorevole di crescita pluriennale. Così, per il privato si riducono i rischi dell’investimento e al contempo ottiene un profitto maggiore del tenere soldi fermi in banca che non fanno muovere l’economia reale. In un sistema dinamico di crescita virtuosa tutto il sistema produttivo e di governance trarranno enormi benefici, così il sistema paese si rafforza. In aggiunta il Mezzogiorno d’Italia diventerà una grande risorsa per il Nord, per l’Europa, nonché per il Mediterraneo.

Questo tipo di effetto domino è una strategia generale che può avere diverse applicazioni in base all’esigenza del territorio. L’Esposito ideologicamente contestualizza nello spazio e nel tempo una serie di progetti di sviluppo che incarnano lo spirito dell’IQDV funzionale alla produttività e al benessere. Ciò vale per qualsiasi territorio, a maggior ragione per quei territori del Mezzogiorno d’Italia dove la qualità della vita è bassa con scarsa produttività.

Progetti, sviluppo dei fondamentali settori produttivi e sostenibilità finanziaria

Sviluppo del settore primario progetto di agricoltura urbana dell’IQDV, sviluppo del settore secondario edilizia urbana dell’IQDV e crescita demografica di qualità dell’IQDV. Infatti, questi tre progetti tra loro concatenati rappresentano i cardini dell’effetto domino della crescita. Si darebbe ai privati la possibilità d’incrementare cospicuamente il proprio capitale nel giro di un arco temporale relativamente breve, determinando allo stesso tempo benefici generalizzati grazie ai progetti socialmente utili, funzionali al benessere.[1]

Inoltre, si mirerà all’aumento dei finanziamenti per le giovani famiglie che desiderano mettere su casa, innescando un aumento demografico e occupazionale di qualità. Questo vantaggio economico si distribuirà in tutti i settori della produzione e della distribuzione, generando più commercio, più posti di lavoro, più potere d’acquisto, più educazione, maggiore benessere e QDV. In aggiunta, questi progetti concatenati hanno anche lo scopo di aumentare il gettito fiscale, rendere il sistema pensionistico e il debito pubblico sostenibile. Dunque creeranno stabilità, competitività del sud, un buon equilibrio economico e crescita pluriennale.

Effetto domino della crescita dal punto di vista matematico

Il modello matematico dell’effetto domino può essere affrontato con approcci differenti. L’effetto domino della crescita determina un cambiamento rispetto ad uno stato precedente, perciò può rappresentare anche l’incremento economico o del benessere rispetto allo stato di partenza. Dunque dal punto di vista matematico, l’effetto domino della crescita è il rapporto incrementale di una funzione, del quale si può calcolare la derivata e l’integrale

L’effetto domino della crescita è una strategia, è un metodo, è un risultato di un’espressione matematica oltreché un modello di sviluppo indispensabile alla crescita occupazionale e alla stabilità

Questo processo di sviluppo s’innesca nell’ambito delle riforme strutturali paesaggistiche (in sigla RSP) dell’IQDV attraverso una lungimirante relazione di partenariato pubblica-privata. Nello specifico la politica forte della conoscenza del territorio programma progetti socialmente utili e coinvolge i privati nella loro realizzazione. Quindi con un minimo di risorse pubbliche si pianifica una crescita pluriennale di tutti i settori produttivi per creare nuovo lavoro e crescita occupazionale di qualità. L’effetto domino offre capacità di resilienza, stabilizza e riclassifica il sistema politico, economico e sociale territoriale. Quando c’è uno squilibrio economico, per esempio l’inflazione straordinaria dei nostri giorni, il liberismo, la concorrenza e le politiche monetarie, non bastano a riequilibrare il sistema. Quindi diventa necessario il metodo dell’IQDV per creare lavoro e benessere dopo gli squilibri prodotti dal liberismo deregolamentato.

Obiettivo primario dell’effetto domino dell’IQDV è dare vantaggi a privati, investitori e cittadini, rendendo sostenibile l’aumento del potere d’acquisto, riducendo la povertà

L’effetto domino va costruito su misura di chi lo vive e delle sue caratteristiche peculiari territoriali, grazie ad una proficua collaborazione pubblico-privata, trasparente e lineare. Dopo l’implementazione di una RSP ben strutturata qualunque potenziale investitore (singoli o aziende) avrebbe il proverbiale imbarazzo della scelta. Infatti, troverebbe a disposizione un insieme di progetti ben studiati e pianificati a monte, concatenati tra loro e funzionali alla crescita del benessere economico. In un quadro del genere, quello di una economia stabile con buone previsioni di crescita e di profitto pluriennale, molti troveranno conveniente investire. In questo modo crescono le opportunità lavorative, aumenta l’offerta di lavoro e la domanda lavorativa trova migliori occasioni di lavoro con stipendi più alti. Studiamo più da vicino i seguenti progetti che caratterizzano l’effetto domino della crescita, con i quali si intendono concretizzare gli indicatori su accennati, che migliorano l’equilibrio economico.

Una nuova applicazione innovativa del concetto di effetto domino

Il termine “effetto domino” con l’Esposito e l’IQDV assume un significato diverso, quindi non solo relazionato al rischio di uno scenario di guerra, di crisi economica oppure connesso al rischio finanziario. Con l’IQDV l’effetto domino diventa un meccanismo cooperativo utile allo sviluppo, ma relazionabile ad una serie di eventi e indicatori interconnessi per aiutare il sistema (politico, economico e sociale) a trovare un equilibrio di benessere. Chiaramente per avviare questo meccanismo vanno bloccati alcuni processi inconsapevoli causa di malessere, di degrado e di squilibri politici, economici e sociali. Alcuni di questi sono relazionabili ad una serie di rischi tra loro connessi.

Una RSP globale per creare l’effetto domino dell’IQDV; un’applicazione geopolitica dell’IQDV

Immaginiamo adesso la possibilità di realizzare tutto questo in un territorio più vasto grazie alla globalizzazione dell’IQDV. Infatti, ciò sarebbe possibile con l’aggiunta di misure progettuali che aumentino la capacità d’internazionalizzazione. Si tratta di applicare ancora una volta la teoria dell’effetto domino, precedentemente accennata. Secondo cui basta un piccolo incentivo o contributo pubblico iniziale seguito da un adeguato apporto dal settore privato per innescare una crescita economica pluriennale. Ad esempio creando un sistema di trasporto efficiente e sostenibile, con una rete di collegamento adeguata fra i diversi trasporti disponibili, siano aerei, su ferro, su gomma e marittimi. Estendendo questo processo a Stati e continenti limitrofi si potranno creare le basi per ridurre i conflitti, garantendo pace e prosperità per molti secoli a venire.

Una cura che cresce in modo ordinato grazie alla mano dell’uomo

Una RSP parte dal presupposto che tutti i membri di una società organizzata cooperino per realizzare il maggior vantaggio possibile per tutti. Dunque, ognuno con le sue specifiche competenze, abilità e attitudini personali fornisce un contributo lavorativo per migliorare la società organizzata. In base a questo presupposto sia i privati, con le proprie imprese, sia i soggetti singoli, come i lavoratori dipendenti, partecipano al benessere collettivo, col fine di procurarsi i beni economici necessari al proprio sostentamento e contemporaneamente contribuendo a far vivere dignitosamente gli altri. Questa è la catena sociale indispensabile per una società che si ritenga civile e sana.

In conclusione

L’IQDV, in quanto scienza degli equilibri di stabilità, propone un equilibrio economico sostenibile grazie alle RSP. Infatti, queste permettono di realizzare l’effetto domino della crescita del benessere personale e territoriale a 360°. In modo da garantire opportunità e prospettive future ai settori produttivi territoriali, nonché sostenibilità dei debiti, compresi quelli sovrani. Lo scopo è quello di realizzare la sostenibilità del benessere in un sistema finanziario non speculativo, sano ed utile all’economia reale.

Quindi una riforma in grado di riclassificare il sistema politico, economico e sociale dei territori adeguandolo al proprio presente, risanando il degrado e ristabilendo un adeguato rapporto tra domanda ed offerta.

Pertanto facendo ricorso a: equilibri monetari e fiscali, il giusto equilibrio dei prezzi adeguati al costo della vita, l’equilibrio del sistema di welfare, pensionistico e di tutti i servizi di pubblica utilità necessari allo svolgimento della vita di uno Stato e dei suoi componenti. Il tutto reso sostenibile da una crescita economica che fa leva su investimenti privati socialmente utili, ottimizzando quelli pubblici.

Domenico Esposito


[1] Vale la pena notare che in un quadro di stabilità economica pluriennale le banche offrono tendenzialmente migliori condizioni di prestito di denaro.