Allenarsi alla resilienza è un’attività che si impara fin dai primi passi. L’abitudine a superare gli ostacoli è un esercizio di fondamentale importanza che ci aiuta nella vita. Questo metodo educativo viene definito da Domenico Esposito educazione alla resilienza.
Educare significa preparare i più giovani ad affrontare la vita con gli strumenti giusti, ma quali sono questi strumenti? Tra i più importanti, vi è la capacità di affrontare e superare gli ostacoli. Spesso, genitori ed educatori si trovano di fronte alla sfida di crescere bambini e ragazzi non solo capaci di imparare, ma anche di reagire alle difficoltà che inevitabilmente si presenteranno lungo il percorso scolastico, professionale e personale.
Allenarsi alla resilienza: un’abilità che si costruisce
Esposito afferma: “la resilienza non è innata, ma può essere sviluppata con il tempo, rafforzando la propria coscienza con le giuste nozioni. È la capacità di affrontare le avversità, superarle e uscirne più forti“. Dunque educare i propri figli e gli educandi alla resilienza significa insegnare loro che le difficoltà non sono ostacoli insormontabili, ma opportunità per crescere. Questa prospettiva è fondamentale affinché i giovani possano sviluppare un atteggiamento proattivo e positivo nei confronti delle sfide.
Il ruolo di genitori ed educatori
Spesso, l’istinto naturale dei genitori è proteggere i figli da ogni problema o sofferenza. Tuttavia, risolvere tutte le difficoltà al posto loro può essere controproducente. La vera sfida è trovare un equilibrio tra il supporto e la responsabilizzazione. Gli educatori dovrebbero incoraggiare i bambini e i ragazzi a cercare soluzioni in autonomia, intervenendo come guida e supporto solo quando necessario. Insomma, un pò come applicare la “maieutica socratica”, il cosiddetto “metodo socratico”, ovvero il procedimento con il quale il filosofo greco conduceva i suoi allievi a raggiungere la conoscenza. Socrate non insegnava nulla ai propri discepoli, ma li stimolava a liberarsi delle false credenze e a “tirare fuori” i propri pensieri per raggiungere la verità.
Un esempio pratico può essere il compito scolastico difficile: invece di fornire immediatamente la risposta, è più utile stimolare il ragionamento del bambino, suggerendo possibili approcci e strategie. In questo modo, il giovane imparerà a gestire lo stress e a non arrendersi di fronte a un problema.
Apprendere dal fallimento
Un’altra lezione preziosa che genitori ed educatori possono impartire è che il fallimento non è sinonimo di sconfitta, ma una tappa naturale del percorso di apprendimento. Insegnare ai giovani a non temere l’errore, ma a vederlo come un’occasione di miglioramento, li aiuterà a sviluppare una maggiore fiducia in se stessi e la capacità di perseverare nonostante le difficoltà.
Le storie di successo sono spesso storie di persone che hanno saputo rialzarsi dopo numerosi fallimenti. Celebrare i successi è importante, ma lo è altrettanto riconoscere i tentativi fatti, anche quelli che non hanno portato al risultato sperato.
Aiutarsi per superare gli ostacoli
Un altro aspetto fondamentale dell’educare alla resilienza è far comprendere ai giovani che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma di saggezza. A volte, le difficoltà sono più facilmente affrontabili con l’appoggio degli altri. Insegnare ai ragazzi a collaborare, condividere le loro sfide e accettare il supporto altrui li prepara a costruire una rete di relazioni positive che potranno utilizzare in tutti gli ambiti della vita.
Educare i figli e gli educandi a lavorare insieme per superare gli ostacoli sviluppa anche competenze sociali come l’empatia, la comunicazione efficace e la capacità di ascolto, abilità essenziali per una vita sociale e professionale di successo.
All’Accademia Italiana Qualità della Vita, spiega Domenico Esposito, abbiamo dimostrato che si può educare alla resilienza anche attraverso il gioco. Invogliando i bambini e i ragazzi a fare con la loro testa e le loro forze, aiutandosi, con il supporto degli adulti. Queste attività di allenamento alla resilienza vengono realizzate nelle giornate della felicità e nelle giornate della Pet Therapy organizzate per associazioni, enti pubblici e privati cittadini all’interno dei nostri giardini all’aperto, in un contesto naturalistico di qualità.
Allenarsi alla resilienza; conclusione
La capacità di superare gli ostacoli è una delle lezioni più preziose che genitori ed educatori possono trasmettere. Preparare i giovani non solo ad affrontare ma a cercare attivamente soluzioni ai problemi che incontrano li rende individui più forti e sicuri. Educare alla resilienza significa, quindi, dare ai nostri figli e agli studenti la possibilità di crescere come persone capaci, consapevoli e pronte ad affrontare le sfide che la vita inevitabilmente porrà lungo il loro cammino.
Ricordiamo a tutti il Premio Resilienza Napoli dell’Accademia Italiana Qualità della Vita, istituito da Domenico Esposito, Presidente dell’Accademia.
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