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Il Reticolo Elettromagnetico Universale è una diretta conseguenza della Teoria dell’Equilibrio Elettrocentrifugo. Un reticolo elettromagnetico universale è un’ipotesi fisica formulata dall’ideologo Domenico Esposito basata sul fenomeno di turbolenza magnetoidrodinamica (MHD) e sulla Teoria dell’Equilibrio Elettrocentrifugo. Ossia la caratteristica comune in molti corpi celesti, come le stelle, i pianeti e i buchi neri di creare turbolenze elettromagnetiche. Nello specifico, intendo la possibilità che un corpo celeste che ruota su se stesso e che possiede un campo elettromagnetico generi una turbolenza elettromagnetica. Ossia un vortice elettromagnetico.

La rotazione del corpo celeste può influenzare il campo magnetico associato ad esso, generando variazioni e fluttuazioni nel campo magnetico. Queste fluttuazioni possono interagire con il plasma circostante o con eventuali materiali ionizzati presenti nello spazio circostante, creando vortici e turbolenze nel campo elettromagnetico.

Questi vortici elettromagnetici possono avere diverse scale spaziali e temporali e possono influenzare vari processi fisici, come la formazione di strutture a grande scala nel plasma interstellare, l’accelerazione delle particelle cariche, la generazione di onde elettromagnetiche e altro ancora.

La forza di gravità è una manifestazione della forza elettromagnetica

Isaac Newton così come la Relatività Generale di Einstein spiegano e descrivono l’effetto gravitazionale, ma non dimostrano l’esistenza della forza gravitazionale. Né le leggi di Isaac Newton né la Relatività Generale di Einstein dimostrano l’esistenza della forza gravitazionale. Nel senso di fornire una spiegazione fondamentale della sua essenza e origine. Invece, queste teorie forniscono modelli matematici e descrizioni fenomenologiche dell’effetto gravitazionale, cioè dell’attrazione tra due masse.

Isaac Newton, con la sua legge di gravitazione universale, ha fornito una descrizione matematica della forza gravitazionale, enunciando che due corpi dotati di massa si attraggono reciprocamente con una forza diretta lungo la linea che congiunge i loro centri di massa, e che è proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra di essi. Tuttavia, Newton non ha spiegato l’origine profonda di questa forza.

La Relatività Generale di Einstein, d’altro canto, ha fornito una descrizione più avanzata dell’effetto gravitazionale, considerandolo non come una forza in senso tradizionale, ma come una conseguenza della curvatura dello spaziotempo causata dalla presenza di massa ed energia. La massa e l’energia piegano lo spaziotempo intorno a sé, e gli oggetti in movimento seguono traiettorie che rispecchiano questa curvatura. Ancora una volta, tuttavia, la Relatività Generale non spiega l’origine ultima della gravità.

La vera natura dell’interazione gravitazionale, inclusa la sua origine e il suo fondamento a livello microscopico, rimane una questione aperta in fisica. La Teoria dell’Equilibrio Elettrocentrifugo spiega come la gravità sia in realtà una manifestazione della forza elettromagnetica.

Ipotesi di reticolo elettromagnetico

Tuttavia l’ipotesi di “reticolo elettromagnetico” che connette i corpi celesti è più una concezione teorica che una realtà fisica concreta. Sebbene possano esistere interazioni elettromagnetiche tra corpi celesti, come flussi di plasma o campi magnetici che si estendono nello spazio interstellare, non esiste un “reticolo” definito e strutturato come un tessuto fisico che collega tutti i corpi celesti.

Secondo questa ipotesi la gravita è una deformazione geometrica dello spazio tempo descritta dalla Relatività Generale. Quindi la gravità non è una forza realmente esistene ma solo un fenomeno effetto della forza elettromagnetica. La gravità si distingue dalle altre forze fondamentali della natura per diverse ragioni. Pertanto la portata infinita su massa ed energia sarebbe nient’altro data dalla forza elettromagnetica che si estende in modo infinito per effetto dei vortici dei corpi che girano su se stessi. Per cui influenza si estende gradualmente, unendosi alle influenze di altri vortici generati da altre entità. Il mediatore gravitone, quindi non esiste, così come non esiste la differenza della curvatura dello spazio-tempo. L’unica differenza potrebbe essere data dalla debolezza.

Le interazioni elettromagnetiche nello spazio sono complesse e possono essere influenzate da una varietà di fattori, tra cui la gravità, la velocità relativa dei corpi celesti, e la presenza di campi magnetici. Tuttavia, non esistono prove di una struttura fisica predefinita e organizzata che colleghi tutti i corpi celesti attraverso vortici e filamenti elettromagnetici in modo diretto e costante.

Se ipoteticamente esistesse una struttura fisica reticolare generata da corpi celesti e campi elettromagnetici che roteano su se stessi, ciò implicherebbe diverse cose:

Interconnessione tra corpi celesti: Questa struttura fornirebbe una sorta di “scheletro” o “rete” che collega i corpi celesti tra loro attraverso i loro campi elettromagnetici. Ciò potrebbe facilitare lo scambio di energia e informazioni tra di essi, influenzando i loro movimenti e le loro interazioni.

Stabilità e ordine: Un reticolo elettromagnetico potrebbe conferire stabilità e ordine al sistema cosmico, fornendo una sorta di supporto strutturale che influenzerebbe la distribuzione e il movimento dei corpi celesti all’interno dell’universo.

Comunicazioni interstellari: Se questa struttura fosse in grado di trasmettere energia e informazioni lungo i suoi filamenti e vortici elettromagnetici, potrebbe potenzialmente consentire forme di comunicazione interstellare tra diverse regioni dell’universo.

Effetti sulla formazione stellare e planetaria: La presenza di un reticolo elettromagnetico potrebbe influenzare la formazione e l’evoluzione dei sistemi stellari e planetari, guidando la distribuzione di materia e l’organizzazione dei corpi celesti durante il processo di accrescimento e formazione.

Ricerca scientifica: La scoperta di una struttura fisica reticolare nell’universo avrebbe enormi implicazioni per la nostra comprensione della fisica cosmica e della natura dell’universo stesso. Ciò potrebbe portare a nuove teorie e modelli scientifici per spiegare l’origine e l’evoluzione dell’universo e dei suoi componenti.

Strategie sperimentali per confutare o confermare l’ipotesi di esistenza di un reticolo elettromagnetico:

  1. Osservazioni astronomiche: Utilizzare telescopi e strumenti avanzati per studiare la distribuzione e la struttura dei campi magnetici e delle linee di campo elettromagnetico in varie regioni dell’universo. Le osservazioni di onde radio, raggi X e luce visibile potrebbero rivelare la presenza di strutture reticolari o filamenti elettromagnetici.
  2. Misurazioni delle polarizzazioni: Studiare la polarizzazione della luce proveniente da sorgenti astronomiche può fornire informazioni sui campi magnetici presenti nello spazio interstellare e intergalattico. La direzione e l’intensità della polarizzazione potrebbero indicare la presenza di una struttura organizzata di campi elettromagnetici.
  3. Esperimenti in laboratorio: Condurre esperimenti in laboratorio per simulare le condizioni fisiche presenti nello spazio interstellare e studiare come si comportano i campi elettromagnetici in tali condizioni. Questi esperimenti potrebbero aiutare a comprendere meglio i processi fisici coinvolti nella formazione e nell’evoluzione di possibili reticoli elettromagnetici.
  4. Rivelatori di particelle cosmiche: Utilizzare rivelatori di particelle cosmiche per studiare la direzione e l’energia delle particelle cariche che attraversano lo spazio interstellare. Le variazioni nella distribuzione e nell’energia delle particelle cariche potrebbero essere indicative della presenza di campi elettromagnetici organizzati.
  5. Simulazioni al computer: Utilizzare modelli al computer e simulazioni numeriche per studiare come si formano e si evolvono i campi elettromagnetici in diverse condizioni cosmiche. Queste simulazioni potrebbero essere confrontate con dati osservativi per testare la validità delle ipotesi sulla presenza di un reticolo elettromagnetico.
  6. Esperimenti di interferometria: Utilizzare tecniche di interferometria per misurare le proprietà delle onde elettromagnetiche provenienti da diverse direzioni nello spazio. Questi esperimenti potrebbero rivelare la presenza di modelli coerenti o strutturati nel campo elettromagnetico cosmico.

Queste sono solo alcune delle possibili strategie che potrebbero essere adottate per indagare sperimentalmente sull’esistenza di un reticolo elettromagnetico nell’universo. Tuttavia, è importante notare che questa ricerca richiederebbe un approccio interdisciplinare e una collaborazione tra astronomi, fisici delle particelle, scienziati dei materiali e altri esperti per affrontare questa complessa domanda scientifica.