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La soluzione è politica, ma quale soluzione e quale politica risulta essere oggi la più efficiente? Cosa può e deve fare la politica per affrontare i rischi di sistema facendosi soluzione efficiente ai problemi quali: scarsa produttività, inflazione, debito pubblico alto e squilibri ambientali, economici e sociali. Questi sono alcuni dei nodi fondamentali a cui la politica deve dare adeguate risposte per essere soluzione efficiente. A tal fine c’è bisogno innanzitutto della giusta rappresentanza politica che questi partiti azienda non dimostrano dare. Quindi persone chiavi ai posti giusti che sono in grado di apportare: concretezza, esperienza e capacità di realizzazione, con pragmatismo, idee e progetti prioritari fattibili. Persone che sanno fare qualità, sviluppo, sicurezza, insomma cose utili dando un senso alla burocrazia e alla pubblica amministrazione.

LA SOLUZIONE È POLITICA: L’IDEOLOGIA DELLA QUALITÀ DELLA VITA PROPONE

L’ideologia della qualità della vita, in quanto scienza degli equilibri di stabilità funzionali al benessere, propone un modello di sviluppo basato sulla riclassificazione politica, economica e sociale.

  • Riclassificare la POLITICA PERCHÉ:

Riclassificare la politica perché bisogna ricostruire credibilità. Il motivo di questa scarsa fiducia sta nella corruzione e nell’incapacità di realizzare benessere.  Infatti, le riforme attuate nei decenni si sono mostrate incapaci di realizzare crescita in modo diffuso su tutto il territorio nazionale. Questa politica non è riuscita a valorizzare le ricchezze paesaggistiche territoriali, né a ridurre rischi come: declassamento finanziario, sprechi, disuguaglianze e sperequazioni di produttività. Gli investitori sono poco propensi ad investire in Italia, soprattutto in alcune aree dove manca il supporto della pubblica amministrazione. Ciò è dovuto alle scarse prospettive di crescita pluriennale che la politica italiana non riesce a migliorare.

La politica ha il compito di creare prospettive di crescita stabili, programmando lo sviluppo

Domenico Esposito
  • Riclassificare l’ECONOMICA PERCHÉ:

Riclassificare l’economica perché le tasse e le imposte non sono più sufficienti per finanziare le attività dello Stato italiano. Infatti si spende in deficit, oltreché ad esserci sprechi. Quando uno Stato spende più di quanto incassa, per continuare a sostenersi ricorre a prestiti, in pratica fa debito facendosi prestare soldi. Ciò comporta un debito pubblico sempre più alto che a un certo punto non si sa a chi vendere. Noi diciamo No alla prassi delle politiche debitorie: queste politiche economiche comportano la dipendenza agli speculatori finanziari. Ossia di chi vive di prestiti, che ovviamente richiede un rendimento più o meno alto in base al rischio. Perciò le politiche debitorie, cioè quelle politiche che finanziano la crescita attraverso debiti sono deleterie. Anche perché condizionano le riforme, l’assistenza sociale, l’assistenza sanitaria, insomma lo Stato non riesce a garantire sicurezza e opportunità.

Le politiche debitorie danneggiano la qualità della vita, non responsabilizzano chi spende, aumentano sprechi e la spesa diminuisce in qualità

Domenico Esposito

Quando il rischio fallimento territoriale è alto la qualità della vita diminuisce, si diventa scarsamente produttivi, poco attraenti dagli investimenti sia pubblici che privati, quindi meno competitivi. Il quadro macroeconomico di crescita mondiale bassa fa aumentare il rischio. Infatti, pandemia e guerra hanno creato la cosiddetta tempesta perfetta. Questi due fenomeni insieme hanno minato l’equilibrio economico tra domanda e offerta e sono responsabili dell’aumento dei prezzi, nonché della diminuzione del potere d’acquisto, con salari minimi che non accennano ad aumentare perché il lavoro scarseggia.

  • Riclassificazione SOCIALE PERCHÉ:

Riclassificazione sociale perché i cittadini e i settori produttivi sono sfiduciati e non vedono con ottimismo il futuro. Mancanza di fiducia nella politica, l’economia rallenta sia a livello macroeconomico che micro, ciò non invoglia a investire. Il cittadino che oggi tiene in piedi i settori produttivi non investe perché scarsamente incentivato dall’eccessivo costo del denaro, con tassi d’interessi in crescita.

LA SOLUZIONE POLITICA PIÙ EFFICIENTE

L’ideologia della qualità della vita con il suo modello di sviluppo è la sintesi delle parti. La politica delle parti, ossia ciò che dovrebbe venire fuori dalla dialettica politica, oggi, cosa produce? Se i presupposti sono mediocri e inesatti, alla fine la sintesi sarà carente. Ma se decidessimo di cambiare presupposti, quindi iniziare a ragionare con la testa di quel cittadino che non crede più nella politica, perché lontana dalla sua naturale missione. Ecco che l’ideologia diventa la risposta adeguata al momento giusto: il cittadino vuole benessere, lavoro e prospettive di crescita. Ebbene come si crea lavoro? Riclassificando il territorio incentivando la crescita dei settori produttivi. Quindi applicando il modello di sviluppo basato sull’effetto domino della crescita del benessere dell’ideologia della qualità della vita.

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