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logoELEMENTI D’IDEOLOGIA DELLA QUALITA’ VITA

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Il testo prende le mosse dall’assunto e dalla constatazione per cui i sistemi sociali, politici ed economici finora sperimentati nella storia umana si sono dimostrati insoddisfacenti per quelli che dovrebbero essere i loro obiettivi principali: la qualità della vita e il benessere dell’individuo e della collettività. L’autore, secondo il metodo di studio degli ideologi del XVIII e XIX secolo – laddove il termine ideologia va inteso nel suo senso originario di scienza delle idee – propone un nuovo sistema di pensiero globale che rappresenta insieme una sintesi, una media e un superamento di tutti i sistemi socio-politico-economici precedenti, attraverso un approccio multidisciplinare che abbraccia e tiene conto di ogni campo dello scibile per mettere al centro e conseguire il reale benessere dell’essere umano e dell’intero pianeta Terra, riducendo i rischi. Arti, scienze umanistiche, scienze matematiche, scienze naturali, scienze applicate: ogni singola disciplina viene presa in considerazione e messa a sistema, in un corpo ideologico ben definito, per migliorare realmente la qualità della vita, attraverso l’applicazione di particolari ed innovative Riforme Strutturali Paesaggistiche (in sigla RSP), adeguate al periodo storico che stiamo vivendo, che tengono presente sia l’equilibrio di benessere fisiologico individuale, sia quello territoriale, dalle piccole relazioni umane quotidiane ai grandi processi geopolitici con le relative istituzioni. Non una ricetta della felicità, bensì uno studio scientifico rigoroso fondato sull’ideologia della qualità della vita. Il testo si divide in tre parti: nella prima parte si definisce l’ideologia della qualità della vita (in sigla IQDV) come scienza degli equilibri naturali necessari al benessere; in questa sezione, oltre al modello di sviluppo e di tutela del benessere personale e territoriale, grazie al concetto di coscienza definito nel libro e alla fisiologia del benessere dell’IQDV, l’autore presenta una nuova teoria dell’evoluzione della specie che va oltre il Lamarckismo e il darwinismo considerate limitate perché carenti nella spiegazione di molti fenomeni evolutivi, meglio spiegati dalla TRE (Teoria delle Risonanze Evolutive)… da cui l’IQDV parte, per poi prendere un suo connotato originale, differenziandosi anche da quest’ultima. Nella seconda parte del libro si definisce dell’IQDV come scienza degli equilibri comportamentali funzionali al benessere della specie umana; ed infine nell’ultima e terza parte troviamo l’applicazione dell’IQDV come modello di sviluppo politico, economico, sociale, territoriale e globale e analisi dei fattori di rischio.

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Esistono Paesi dove la burocrazia è generalmente pesante e macchinosa per tutti, in altri paesi solo per pochi, in altri ancora la burocrazia è personalizzata. Ovviamente tutto questo non può funzionare in un sistema mondo globalizzato, dove le regole dovrebbero essere uguali per tutti, funzionali al benessere, alla tutela della vita e allo sviluppo della stessa.

In sostanza il liberismo è spesso confuso da chi si professa liberista con l’assenza di regole.

Il mio motto è: non esiste nessuna teoria che tenga senza che si fissino alcuni punti di riferimento. Uno dei principi fondanti di qualsiasi teoria è la lealtà ai riferimenti che la compongono, se questi sono confusionari, dando a tutti la libertà di fare, il tutto genera caos che è l’opposto di ordine, pace e prosperità per tutti, quindi un minimo di regole minimali deve esserci, soprattutto in alcuni periodi storici, più di altri, l’economia va guidata per affrontare alcuni problemi epocali e strutturali.

Si può tranquillamente affermare, pertanto, con la buona fede di chi l’ha creata, che la teoria liberista, che ambisce a governare questo siffatto sistema mondo globalizzato, dove esistono enormi disparità di reddito e la povertà che aumenta, dove esiste tutto e il contrario di tutto in termini di rispetto dei diritti, dove capitalisti senza scrupoli fanno accordi con i loro amici clienti politici-dittatori per un proprio tornaconto personale, sia l’ideologia del caos e nello specifico sia la legge dei più forti, ma non dei più giusti, cioè quelli che dovrebbero perseguire il migliore equilibrio di benessere per tutti.

Ed è proprio in quest’ottica che l’ideologia della qualità della vita, con tutti i suoi strumenti, che avremo modo di approfondire con la quarta edizione, che diventa la soluzione agli squilibri, che generano malessere.

Faccio anche notare che un qualsiasi Paese che si rispetti, deve dare le giuste garanzie di sostenibilità dei propri debiti, questo è uno dei principi fondanti dell’ideologia della qualità della vita, poiché se ognuno di noi avesse la possibilità di falsare i propri bilanci, producendo moneta illegale, non avrebbe più senso il concetto di società organizzata. Gli scambi commerciali non avrebbero più motivo d’esserci, se non in una forma legata alla sopravvivenza, ciò comporterebbe una minore produzione e la società così come la conosciamo crollerebbe, tutte cose che contrastano con il mio progetto d’ideologia della qualità della vita applicata ai parametri in mio possesso.

Da qui, ovviamente si possono fare successivi approfondimenti su come si finanzia la crescita nei vari Stati Occidentali e Orientali, ci sono delle piccole differenze, in alcuni casi sostanziali tra il Giappone, l’America, l’Europa, la Russia e così via… Se vogliamo evitare questo famoso punto di rottura, di cui più volte ho accennato, che esiste ed è reale, è all’ideologia della qualità della vita che dobbiamo pensare.

Ricordo a tutti che sono concentrato con le rifiniture della quarta edizione….

Vi auguro a tutti Buon proseguimento!

PRODUZIONE RISERVATA Copyright Domenico Esposito

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