Galateo digitale per vivere meglio insieme in una società in continuo divenire. Ciò è essenziale per evolversi e per trovare le giuste risposte funzionali al benessere vero e profondo del nostro tempo. Viviamo nell’epoca della connessione permanente: notifiche, messaggi, chat, social network ci raggiungono ovunque e in ogni momento. Lo smartphone è diventato un compagno inseparabile, una finestra sul mondo, ma anche – troppo spesso – una barriera tra noi e gli altri.
Eppure la qualità della vita, come teorizziamo e promuoviamo da anni, non si misura soltanto in termini economici o sanitari, ma anche e soprattutto nella qualità delle relazioni umane. E le relazioni, come i fiori, richiedono cura, presenza, ascolto.
Regola d’oro: davanti a una persona, il telefono si abbassa
C’è una norma non scritta ma fondamentale che andrebbe insegnata in ogni famiglia, scuola, aula pubblica o al lavoro: quando siamo seduti uno di fronte all’altro, il telefonino si ripone. Non lo si tiene in mano, non si punta in faccia all’altro, non si guarda lo schermo mentre si parla.
Quel gesto, apparentemente innocuo, oltre a creare equivoci, per esempio indurre il nostro interlocutore a pensare che lo stai riprendendo senza il suo consenso. Inoltre potrebbe comunicare disinteresse, freddezza, una sorta di superiorità. È come dire: “quello che sta nel mio schermo è più importante di te”.
Dunque, in una società iperconnessa, la vera rivoluzione è imparare a essere presenti e rispettosi della privacy. Pertanto posare il telefono, guardarsi negli occhi, dedicare attenzione piena. Il rispetto comincia da qui, anche allo scopo di riscoprire l’importanza delle relazioni umane (Leggi anche –> “Coltivare relazioni, tra fiori e alberi”)
Galateo digitale per vivere meglio; un vademecum per la convivenza digitale
Come ogni strumento potente, il cellulare va usato con educazione e responsabilità. Ecco alcune regole semplici ma fondamentali del nuovo galateo digitale:
- In compagnia, il telefono si mette da parte. Il dialogo è più importante delle notifiche.
- Durante un pasto, non si tiene lo smartphone sul tavolo. Mangiare insieme è un atto relazionale, non multitasking.
- Nei luoghi pubblici o culturali (cinema, chiese, teatri, trasporti), si disattivano suonerie e notifiche. Il silenzio è rispetto.
- Mai video o audio senza cuffiette sui mezzi o nei luoghi condivisi.
- Niente foto o riprese senza consenso. La privacy è sacra, anche nello spazio digitale.
- Non si scrive o scrolla mentre si parla con qualcuno. Chi è con te, merita attenzione.
Galateo digitale per vivere meglio: educare con l’esempio
I bambini imparano osservando. Se vogliamo educare al rispetto e alla presenza, dobbiamo essere i primi a posare il cellulare. La capacità di annoiarsi, di aspettare, di restare nel silenzio è parte della crescita. Insegnare ai più giovani a “staccare” non è un freno, ma una forma di libertà.
“Il vero lusso oggi non è l’ultimo modello di smartphone, ma saperne fare a meno nei momenti che contano. Guardarsi negli occhi, dedicarsi tempo, stare davvero insieme. Sono questi i gesti che aumentano la qualità della vita, giorno dopo giorno, incontro dopo incontro.”
— Domenico Esposito, ideologo della Qualità della Vita
Una proposta culturale per l’educazione relazionale
L’Accademia Italiana Qualità della Vita, promotrice di una cultura dell’equilibrio tra benessere e tecnologia, propone di avviare una campagna educativa nazionale sul galateo digitale. L’iniziativa, prevede la diffusione di materiali educativi, locandine, incontri nelle scuole e nei luoghi pubblici.
Prima ancora di ogni riforma, serve un gesto semplice, rivoluzionario: posare il telefono e rimettere al centro l’altro.
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