Il meridionalismo di Domenico Esposito si fonda sulla sua personale analisi della disparità di qualità della vita tra questi due grandi blocchi di territorio italiano Nord e Sud. In Italia, come in altri paesi, esistono territorio con una qualità della vita migliore rispetto ad altri, l’aspetto particolare di questo fenomeno è che vi è una netta divisione tra Nord e Sud Italia. Infatti, secondo le classifiche che si fanno ogni anno sulla qualità della vita in Italia si evince che le città e le regioni del centro Nord sono più avanti con punteggi più alti, mentre il Sud delude ed è fanalino di coda.
Meridionalismo di Domenico Esposito
Nonostante molti cittadini del Sud criticano queste statistiche additandole come ingenerose, rivendicando modi di vivere unici, come lo stile di vita napoletano, definito dall’Esposito napoletanità. Purtroppo, a parità di opportunità lavorative e qualità dei servizi a cittadini ed imprese, i dati parlano chiaro dando ragione alle classifiche. Grazie a questi indicatori i risultati sono oggettivi, quindi innegabili. Evidentemente il Sud avrebbe bisogno di politiche attive per la qualità della vita e le risorse necessarie per realizzarle. Dunque diventa necessaria una governance europea e geopolitica più attenta allo sviluppo del Sud. Pertanto bisogna anche implementare infrastrutture ideali e materiali per meglio collegare le relazioni pacifiche nel mediterraneo con il resto del mondo.
LO STATO ITALIANO FA POCO PER EQUIPARARE QUESTO DIVARIO
Lo Stato italiano invece di rafforzare il Sud rendendolo più competitivo per rafforzare l’Italia intera, continua a negargli risorse economiche necessarie a ridurre queste differenze. Ciò è dimostrato dalle politiche di Bilancio degli ultimi decenni dai governi sia di Centro Sinistra che di Centro Destra. Questa deriva pericolosa viene denunciata dal famoso scrittore Pino Aprile, profondo conoscitore della questione meridionale. L’attenzione a questo tema diventa anche tra le nuove generazioni un argomento di fondamentale importanza politica e sociale. Il meridionalismo di Domenico Esposito trova valide fondamenta con il suo approccio ideologico, nonché modello di sviluppo condiviso anche dal Presidente Sergio Mattarella. Ma anche da giovani in ascesa come il meridionalista Antonio Luca Pepe e il direttore Daniele Naddei della testata giornalistica CentroSud24.



Disparità tra Nord e Sud del governo Meloni
DISPARITÀ TRA NORD E MEZZOGIORNO D’ITALIA
Spesso si utilizza l’esempio della Germania come modello da imitare per ridurre la sperequazione territoriale. Anche il Presidente Gentiloni fu molto sensibile al tema delle disparità territoriali. Purtroppo la politica fa molto fumo su questa materia e pochi fatti significativi per ridurre definitivamente il gup produttivo tra Nord e Sud. Si tratta di fare subito scelte strategiche e di risolvere le disparità infrastrutturali che comportano un costo sociale non indennizzato. Ciò è evidentemente inaccettabile, non a caso produce numerosi conflitti tra Stato e cittadini. Non a caso il tema delle disuguaglianze è ricorrente nell’agenda del Presidente della Repubblica.
Il Nord senza il suo mercato interno, considerando anche Mezzogiorno d’Italia, non va da nessuna parte: sono le parole del Presidente di Svimez Adriano Giannola (LEGGI QUI).
Il meridionalismo di Domenico Esposito ha lo scopo di bilanciare la produttività del territorio italiano
Far crescere la produttività al Sud garantisce sviluppo e stabilità politica, economica e sociale dell’Italia intera. Quindi non solo un Sud al servizio di un Nord che vuole crescere sempre di più, secondo una logica cavuriana, dunque collegandosi alle grandi realtà economiche europee. Lo scopo dell’Esposito è quello di un Sud capace di fare rete nel proprio territorio per garantire ottima fruizione di servizi di qualità relativi al benessere, ma anche produttività efficiente, e di qualità, in ambito primario, secondario e terziario.
L’innovativo modello di sviluppo per far crescere la produttività del Sud Italia
L’espressione “effetto domino della crescita” è stata pubblicata per la prima volta nel libro Ideologia della qualità della vita ad opera dell’ideologo Domenico Esposito. ln questo lavoro l’effetto domino della crescita indica una reazione a catena finalizzata alla crescita del benessere e dei suoi sinonimi, quindi viene applicato alla crescita della qualità della vita, alla crescita sostenibile e alla crescita della vivibilità. L’effetto domino della crescita produce uno sviluppo economico mediante una reazione a catena, innescato da un contributo o incentivo iniziale, generalmente pubblico, rilanciato da un adeguato apporto dal settore privato, che determina una crescita economica pluriennale.
Con questa applicazione politica dell’effetto domino l’Esposito crea una reazione a catena sostenibile funzionale alla crescita degli indicatori dell’ideologia della qualità della vita (in sigla IQDV). Una reazione a catena sostenibile: sostenibile perché la crescita non grava sulla spesa pubblica, già limitata e in deficit perciò da ridurre. Dunque la crescita fa leva sui fondi privati che investono risorse in progetti che si realizzano in partenariato pubblico-privato. Mentre il pubblico favorisce e propone progetti necessari allo sviluppo territoriale, li pianifica ed assiste soprattutto burocraticamente il privato in tutta la fase di realizzazione.
CONVENIENZA PER IL PRIVATO E PER L’INTERO SISTEMA PAESE ITALIA
La convenienza per il privato sta nell’investire in territori con il favore delle istituzioni e dei cittadini. Di fatto tutti cooperano in un contesto favorevole di crescita pluriennale. Così, per il privato si riducono i rischi dell’investimento e al contempo ottiene un profitto maggiore del tenere soldi fermi in banca che non fanno muovere l’economia reale. In un sistema dinamico di crescita virtuosa tutto il sistema produttivo e di governance trarranno enormi benefici, così il sistema paese si rafforza. In aggiunta il Mezzogiorno d’Italia diventerà una grande risorsa per il Nord, per l’Europa, nonché per il Mediterraneo.
Questo tipo di effetto domino è una strategia generale che può avere diverse applicazioni in base all’esigenza del territorio. L’Esposito ideologicamente contestualizza nello spazio e nel tempo una serie di progetti di sviluppo che incarnano lo spirito dell’IQDV funzionale alla produttività e al benessere. Ciò vale per qualsiasi territorio, a maggior ragione per quei territori del Mezzogiorno d’Italia dove la qualità della vita è bassa con scarsa produttività.