Il meridionalismo di Domenico Esposito diventa una necessità se si considerano le disparità di qualità della vita tra questi due grandi blocchi di territorio italiano Nord-Sud. In Italia, come in altri paesi, esistono territorio con una qualità della vita migliore rispetto ad altri. Però l’aspetto particolare di questo fenomeno italiano è che vi è una netta divisione tra Nord e Sud Italia. La risposta è da ricercarla nella famosa questione meridionale e nella logica di potere cavuriana definita da Domenico Esposito per descrivere l’interesse e l’esigenza del nord di competere al pari delle grandi realtà politiche, economiche e sociali del centro Europa.
Secondo le classifiche sulla qualità della vita in Italia si evince che le città e le regioni del centro Nord sono più avanti con punteggi più alti, mentre il Sud delude ed è fanalino di coda. Dall’Unità d’Italia si è fatto molto poco per ridare al sud il prestigio tolto. Una soluzione di rilancio per il sud è la sua posizione strategica nel mediterraneo, ma l’Europa non ha mai dato segno di voler puntare allo sviluppo del mediterraneo. Anche perché sarebbe poco conveniente per la Germania e i Paesi cosiddetti virtuosi del Nord Europa, in competizione con l’Italia.
Meridionalismo di Domenico Esposito; politiche attive per la crescita del benessere
Nonostante molti cittadini del Sud criticano queste statistiche additandole come ingenerose, rivendicando modi di vivere unici, come lo stile di vita napoletano definito dall’Esposito napoletanità. Purtroppo, a parità di opportunità lavorative e qualità dei servizi a cittadini ed imprese, i dati parlano chiaro dando ragione alle classifiche. Grazie a questi indicatori i risultati sono oggettivi, quindi innegabili. Evidentemente il Sud avrebbe bisogno di politiche attive per la qualità della vita e le risorse necessarie per realizzarle. Dunque diventa necessaria una governance europea e geopolitica più attenta allo sviluppo del Sud. Pertanto bisogna anche implementare infrastrutture ideali e materiali per meglio collegare le relazioni pacifiche nel mediterraneo con il resto del mondo.
Analizziamo qualche dato del divario nord e sud
La Regione Campania ha il 25% in meno di spesa sanitaria, che si traduce in meno posti letto, meno ospedali e meno medici. Inoltre il divario tra nord e sud in materia di spesa pubblica è significativo. Infatti, si stima che il nord spende 17 mila euro procapite a fronte di soli 13 mila euro procapite al sud. Nello specifico la Regione Campania spende 12 mila euro procapite. Quindi per portare la Campania agli stessi livelli del nord, dovremmo avere 30 miliardi di euro in più.
LO STATO ITALIANO FA POCO PER EQUIPARARE QUESTO DIVARIO
Lo Stato italiano invece di rafforzare il Sud rendendolo più competitivo per rafforzare l’Italia intera, continua a negargli risorse economiche necessarie a ridurre queste differenze. Ciò è dimostrato dalle politiche di Bilancio degli ultimi decenni dai governi sia di Centro Sinistra che di Centro Destra. Questa deriva pericolosa viene denunciata dal famoso scrittore Pino Aprile, profondo conoscitore della questione meridionale. L’attenzione a questo tema diventa centrale anche tra le nuove generazioni, un argomento di fondamentale importanza politica e sociale. Il meridionalismo di Domenico Esposito trova valide fondamenta con il suo approccio ideologico, nonché modello di sviluppo condiviso anche dal Presidente Sergio Mattarella. Ma anche da giovani in ascesa come il meridionalista Antonio Luca Pepe e il direttore Daniele Naddei della testata giornalistica CentroSud24.
DISPARITÀ TRA NORD E MEZZOGIORNO D’ITALIA; gup produttivo tra Nord e Sud
Spesso si utilizza l’esempio della Germania come modello da imitare per ridurre la sperequazione territoriale. Purtroppo la politica fa molto fumo su questa materia e pochi fatti significativi per ridurre definitivamente il gup produttivo tra Nord e Sud. Si tratta di fare subito scelte strategiche e di risolvere le disparità infrastrutturali che comportano un costo sociale non indennizzato. Ciò è evidentemente inaccettabile, non a caso produce numerosi conflitti tra Stato e cittadini. Non a caso il tema delle disuguaglianze è ricorrente nell’agenda del Presidente della Repubblica. Il meridionalismo di Domenico Esposito ha lo scopo di bilanciare la produttività del territorio italiano con progetti di sviluppo territoriale.
Modello di sviluppo per far crescere la produttività del Sud Italia
L’espressione “effetto domino della crescita” è stata pubblicata per la prima volta nel libro Ideologia della qualità della vita ad opera dell’ideologo Domenico Esposito. ln questo lavoro l’effetto domino della crescita indica una reazione a catena finalizzata alla crescita del benessere e dei suoi sinonimi, quindi viene applicato alla crescita della qualità della vita, alla crescita sostenibile e alla crescita della vivibilità.L’effetto domino della crescita produce uno sviluppo economico mediante una reazione a catena, innescato da un contributo o incentivo iniziale, generalmente pubblico, rilanciato da un adeguato apporto dal settore privato, che determina una crescita economica pluriennale.
Con questa applicazione politica dell’effetto domino l’Esposito crea una reazione a catena sostenibile funzionale alla crescita degli indicatori dell’ideologia della qualità della vita (in sigla IQDV). Una reazione a catena sostenibile: sostenibile perché la crescita non grava sulla spesa pubblica, già limitata e in deficit perciò da ridurre. Dunque la crescita fa leva sui fondi privati che investono risorse in progetti che si realizzano in partenariato pubblico-privato. Mentre il pubblico favorisce e propone progetti necessari allo sviluppo territoriale, li pianifica ed assiste soprattutto burocraticamente il privato in tutta la fase di realizzazione.
CONVENIENZA PER IL PRIVATO E PER L’INTERO SISTEMA PAESE ITALIA
La convenienza per il privato sta nell’investire in territori con il favore delle istituzioni e dei cittadini. Di fatto tutti cooperano in un contesto favorevole di crescita pluriennale. Così, per il privato si riducono i rischi dell’investimento e al contempo ottiene un profitto maggiore del tenere soldi fermi in banca che non fanno muovere l’economia reale. In un sistema dinamico di crescita virtuosa tutto il sistema produttivo e di governance trarranno enormi benefici, così il sistema paese si rafforza. In aggiunta il Mezzogiorno d’Italia diventerà una grande risorsa per il Nord, per l’Europa, nonché per il Mediterraneo.
Questo tipo di effetto domino è una strategia generale che può avere diverse applicazioni in base all’esigenza del territorio. L’Esposito ideologicamente contestualizza nello spazio e nel tempo una serie di progetti di sviluppo che incarnano lo spirito dell’IQDV funzionale alla produttività e al benessere. Ciò vale per qualsiasi territorio, a maggior ragione per quei territori del Mezzogiorno d’Italia dove la qualità della vita è bassa con scarsa produttività.
L'esperienza di vita più bella, che merita di essere vissuta pienamente, è quella che innalza la propria coscienza a Dio attraverso la qualità della vita.
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