(Arte dell’educare e dell’apprendere dell’IQDV). L’ideologia della qualità della vita in quanto modello di comportamento ha sviluppato un proprio metodo, definito arte dell’educare e dell’apprendere. Esso riveste un ruolo fondamentale nella società moderna e nell’istruzione di qualsiasi livello e grado. L’educazione è una delle pietre angolari della società, un faro che guida le generazioni verso una comprensione più profonda si sé stesse e della società. Oltre a trasmettere conoscenze accademiche, l’arte dell’educare implica anche la promozione di una serie di indicatori dell’IQDV inerenti e connessi tra loro. Il sistema di indicatori dell’IQDV è costituito dai seguenti indicatori: benessere, qualità della vita, bene comune, sostenibilità, competitività, stili di vita equilibrati e stabilità. Un aspetto concettuale intrinsecamente legato alla maturità dell’educando, dell’educatore e della società, in tutte le sue sfaccettature.
Arte dell’educare e dell’apprendere: educazione e maturità dell’educando
L’educazione non dovrebbe limitarsi alla mera trasmissione di informazioni e nozioni secondo un programma ministeriale predeterminato. Piuttosto, dovrebbe fungere da catalizzatore per lo sviluppo di individui consapevoli, capaci di affrontare le sfide della vita quotidiana con resilienza, empatia e un profondo senso di autenticità. La maturità dell’educando non può essere valutata solo in base alla quantità di nozioni acquisite, ma anche alla sua capacità di applicare tali conoscenze in contesti reali e di relazionarsi in modo costruttivo con gli altri membri della società. Qui entra in gioco l’IQDV, che va oltre il mero successo accademico per abbracciare una visione più ampia del benessere individuale e collettivo.
Arte dell’educare e dell’apprendere: educatore e qualità della vita
Un educatore che abbraccia l’arte di educare alla qualità della vita comprende l’importanza di coltivare non solo l’intelletto, ma anche le competenze socio-emotive degli educandi. Considerando la diversificazione anche sotto il profilo disciplinare e interdisciplinare. In un mondo sempre più interconnesso e diversificato, la capacità di comprendere e apprezzare le differenze culturali e individuali diventa cruciale. Attraverso il dialogo aperto, rispetto reciproco e l’inclusione, gli educatori possono creare ambienti di apprendimento che celebrano la diversità e promuovono la consapevolezza interculturale. Ovviamente in questo discorso non può mancare anche la punizione e la restrizione di libertà per far comprendere l’educando che la libertà non può mai essere assoluta. Generalmente è il comportamento diligente che va rinforzato e premiato. La punizione va limitata al minimo, per non inficiare negativamente il temperamento del soggetto. Tuttavia la punizione, anche se limitata a pochi e rari episodi sempre mediati dalla ragione e dal buon senso, è necessaria per arricchire la personalità dell’educando rafforzando la sua coscienza.
Arte dell’educare: attività di gruppo nelle classi
Inoltre, l’arte dell’educare e dell’apprendere al sistema di indicatori dell’IQDV richiede un costante impegno nell’insegnare e incoraggiare la riflessione critica, l’autonomia di pensiero, ma anche cittadinanza e senso di appartenenza ad una comunità. Con lo scopo di far convivere diversità e capacità diverse. Gli educatori devono fornire agli studenti gli strumenti necessari per analizzare in modo critico le informazioni, in un’ottica sempre della scoperta di una verità migliore e giusta. Allo scopo di responsabilizzare l’individuo a cooperare sviluppando opinioni e a prendere decisioni etiche. Quindi all’educazione olistica, che tiene conto sia dell’aspetto cognitivo individuale che collettivo, emotivo e relazionale. Dunque attori di sé stessi come individui, ma anche come uomini sociali membri di una società. Pertanto la maturità dell’educando si manifesta anche nella sua capacità di agire come agente di cambiamento positivo nella comunità. Gli educatori possono ispirare gli educandi a mettere in pratica, all’interno di gruppi di lavoro in classe, capacità individuali che invoglino l’educando a misurarsi anche con la società. Quindi a praticare qualitativamente principi e valori di solidarietà, giustizia sociale, sostenibilità, sopportazione, per diventare sempre più cittadini attivi e responsabili.
Arte dell’educare: progetti quantitativi e misurabili
L’approccio dell’educatore deve consistere in un’analisi soggettiva degli alunni di una classe, per meglio costruire il lavoro di gruppo, attraverso il quale si possono quantificare i processi di maturità degli studenti, anche in un’attica funzionale allo sviluppo dell’eccellenza. Infatti il gruppo deve sempre essere progressivo e funzionale alla crescita della maturità a trecento sessanta gradi per stimolare tutti a fare di più come individui e membri di una società. I dati acquisiti dall’insegnate durante queste prove sono determinanti nel indirizzare gli studenti al proprio futuro lavorativo. Anche attraverso progetti di servizio alla comunità, esperienze di volontariato e attività extracurriculari incentrate sull’empowerment sociale. Gli educandi attraverso queste esperienze possono sperimentare il potere trasformativo dell’azione collettiva e sviluppare un senso di scopo e di appartenenza più ampio.
In conclusione, l’arte dell’educare secondo l’IQDV con l’utilizzo di un sistema d’indicatori oltre la semplice trasmissione di conoscenze accademiche, abbracciando un approccio olistico, promuove la maturità dell’educando in tutti gli aspetti della sua vita. In questo modo si aiuta i giovani a vivere e a vivere bene, in una società che per essere un’opportunità ha bisogno di persone attive disposte a cooperare.
RIPRODUZIONE VIETATA COPYRIGHT PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA ITALIANA QUALITA’ DELLA VITA
