(Crisi partecipativa: salviamo la democrazia a Cura di Domenico Esposito). Iniziamo col dire che c’è bisogno di strutture come l’Accademia Italiana Qualità della vita che coopera con idee e progetti per ricostruire e rigenerare il tessuto civico attivo per lo sviluppo sano e duraturo. Noi siamo un argine a questa pericolosa deriva a Napoli e nei territori dell’Ottava e Nona Municipalità, incentivando la partecipazione, intendiamo costruire una rete anche con altri soggetti. Scopo della nostra azione è la costruzione di relazioni politiche stabili e durature per realizzare progetti condivisi con cittadini, associazioni e aziende. Analizziamo le cause che impediscono la partecipazione e la co-decisione.
La politica va aiutata a ritrovare la bussola dello sviluppo territoriale
Viviamo un’epoca in cui la partecipazione sembra svanire nel vuoto dell’apatia e della sfiducia perché spesso le soluzioni politiche non arrivano e non sono sufficienti a garantire benessere. Dove il pericolo di un decadimento democratico condiviso e l’ascesa di una governance oligarchica diventano sempre più reali. La crisi della partecipazione politica non è solo un sintomo della disillusione generale nella politica, soprattutto in alcune Regioni del sud Italia, in alcune città e quartieri, ma è anche responsabile dello scarso funzionamento della pubblica amministrazione. Questa crisi mette in risalto e in discussione i limiti normativi, procedurali e organizzativi funzionali alla crescita della qualità della vita.
Sfiducia nella politica; crisi partecipativa: salviamo la democrazia
Una delle principali cause di questa crisi è la crescente sfiducia nei confronti della politica come strumento per il cambiamento positivo. I cittadini si sentono sempre più distanti dalle istituzioni politiche, percependole come lontane e inaccessibili, anche perché spesso non ne capiscono le differenze e le caratteristiche ideologiche, poiché mancano le analisi. Questa mancanza di fiducia si riflette nel basso tasso di partecipazione alle elezioni e nelle scarse attività di coinvolgimento civico. Senza una partecipazione attiva dei cittadini, la politica diventa sempre più vulnerabile all’influenza di interessi oligarchici, che mirano principalmente a preservare il loro potere e i loro privilegi. Spesso attuando politiche clientelari deleterie per la crescita del bene comune, per la sostenibilità, per la competitività e così via. Noi dell’Accademia siamo convinti che se la governance attuasse delle scelte condivise oggi, si attuerebbero vantaggi per tutti liberando l’enorme potenziale di sviluppo che alcuni territori hanno più di altri. Ci riferiamo ai progetti per lo sviluppo dei fondamentali settori produttivi. Il nostro laboratorio partecipativo sta aggregando cittadini, associazioni, aziende e importanti esponenti della politica locale e nazionale.
Limiti normativi e l’esternalizzazione dei servizi pubblici
Inoltre, i limiti normativi, procedurali e organizzativi della nostra democrazia partitocratica, rappresentano un ostacolo significativo alla partecipazione politica. Le leggi e i regolamenti spesso favoriscono i grandi partiti politici e gli interessi economici, a discapito delle voci delle minoranze e dei cittadini comuni. Questo crea un circolo vizioso in cui i cittadini si sentono emarginati e ignorati, alimentando ulteriormente la loro sfiducia nella politica e nelle istituzioni. Altra criticità è l’esternalizzazione dei servizi pubblici, che ha portato a una crescente trascuratezza e inefficienza nella gestione delle risorse pubbliche. L’igiene delle strade, la manutenzione stradale, la cura del verde e altre attività di interesse pubblico spesso vengono affidate a ditte esterne, che non garantiscono un servizio di qualità, poiché non costante nel tempo. Quale manutenzione di qualità, utile al cittadino, può essere intesa e strutturata con interventi saltuari a distanza di tempo?
Crisi partecipativa: salviamo la democrazia
È evidente che la politica responsabile del cattivo funzionamento della macchina amministrativa va migliorata. Perciò va aiutata con progetti e sana cooperazione disinteressata, senza nulla a pretendere. Quindi la finalità deve essere ricostruire fiducia e partecipazione, rafforzando il sistema territorio disgregato. Pertanto la partecipazione si costruisce nel tempo, grazie alla relazione politica sulla base d’idee e progetti. La pratecipazione deve basarsi su incontri, discussioni, soprattutto costruttiva e programmata. Le co-decisioni condivise e democratiche possono garantire politiche pubbliche che rispondano veramente ai bisogni e alle aspirazioni delle persone.
Crisi partecipativa
Affrontare la crisi partecipativa richiede un impegno collettivo per rafforzare le istituzioni democratiche e promuovere una cultura di partecipazione attiva e responsabile. Ciò significa riformare le leggi e i regolamenti per garantire una maggiore rappresentatività e inclusione. Quindi promuovendo meccanismi di partecipazione diretta dei cittadini, come i referendum, le assemblee cittadine, programmazione e progettualità condivisa nel tempo. Solo attraverso un impegno congiunto per rinnovare la nostra democrazia e promuovere una partecipazione politica significativa possiamo proteggere la nostra società dall’oligarchia e garantire un futuro migliore per tutti i cittadini.
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