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fotomimmoristorante Teoria della speculazione politica
Il politico che specula sui problemi non si sporca le mani e si tiene bene a distanza da quei problemi dei cittadini rispetto ai quali è stato eletto e soprattutto perché li risolvesse, poiché egli preferisce mantenere una forma di dipendenza dell’elettorato a se stesso, cioè alla relazione che ha stabilito con il cittadino rispetto al problema. Dopo tante promesse quei problemi stanno ancora lì e invece di diminuire aumentano. Il politico che al massimo raggiunge  un livello di sufficienza è chi si vede almeno le carte, che cerca di confrontare con i dati reali ecc.  sono pochi quelli che con giacca e cravatta stanno lì a inseguire i problemi con determinazione e con la dovuta concretezza, che non siano solo interessi personali clientelari, o a seguire scrupolosamente un/il progetto per completarlo nei migliori dei modi per il bene comune; di solito, dopo essere stati eletti, ci si rinchiude nei castelli artificiali lontano dalla vita reale dei propri concittadini e dai loro problemi quotidiani, che spesso diventano inquietanti e per questo perturbanti. Questi personaggi, sono dei privilegiati ed è evidente che chi ha queste caratteristiche, per lui la vita diventa molto più semplice, ha la possibilità di scavalcare tutta una serie di difficoltà . Ovviamente anche il suo stretto entourage ne trae un vantaggio immediato. Per quanto riguarda la risoluzione dei problemi generali di sitema che riguardano lo stato di salute e di vivibilità degli ecosistemi necessari al benessere della comunità? Ciò puntualmente non accade, per questo ci ritroviamo da anni ad avere sempre le stesse difficoltà. Infatti, sono sempre gli stessi, e le stesse difficoltà che ormai hanno imparato a memoria e su queste costruiscono immeritatamente le loro fortune, divenendo politico di professione, il cosiddetto portavoti a tempo indeterminato.
 

Quando hai a che fare con la mediocrità, la mancanza di logica e arte della politica, non devi aspettarti grandi cose, ma se i forti si alleano all’ineandosi su un unica prospettiva, cioè quelli che sono in grado di far prevalere il miglior progetto di sviluppo utile a tutti, i mediocri si adeguano e riscoprono in se stessi anche maggiore serenità. Quando in una società, il potere è in mano a chi non lo merita, poiché non sa come si guida un popolo verso il benessere, allora questa dà scarse opportunità di crescita ed è scarsamente efficiente, è una società debole e clientelare.

Un nuovo ordine mondiale

Con l’ideologia della qualità della vita propongo un nuovo ordine mondiale con l’obiettivo di riformare spostando gli interessi degli Stati su una nuova geopolitica dei continenti e una nuova forma d’interazione politica, economica e sociale. Con la quarta edizione dell’ideologia della qualità della vita proporrò la condivisione di nuovi indicatori, conoscenze e strumenti legislativi utili alla risoluzione dei problemi epocali che stiamo vivendo. A tal fine abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo più sostenibile, atto a realizzare la globalizzazione dell’ideologia della qualità della vita  come superamento di quella liberista ora imperante, governato da nuovo organismo superparte, che definisco Organizzazione Mondiale dei Continenti Uniti (in sigla OMCU) che dovrà diventare l’organo di governo della più idonea globalizzazione dell’ideologia della qualità della vita, sostituendo l’ONU non più adatto allo scopo, soprattutto per la sua struttura derivante dalle guerre mondiali del secolo scorso, nonché per i suoi limiti politici che mettono a serio rischio la crescita economica, la tutela dei diritti dell’uomo e della natura da cui dipendiamo.