Il paesaggio è una relazione immateriale e materiale riconoscibile dai nostri sensi, dalla cultura, dai sentimenti e così via. In quanto concetto è un pensiero definito configurato, formulabile e utilizzabile sul piano intuitivo, logico e pratico. Come relazione, il paesaggio è un insieme di fattori interdipendenti. Quindi è la particolare fisionomia di un territorio che si può vedere, toccare e sentire, determinata dalle sue caratteristiche fisiche, chimiche, biologiche, fisiologiche, geologiche, antropiche, etniche, artistiche, scientifiche, religiose. Il paesaggio è cultura, intesa come la massima conoscenza di un insieme di fattori, anche territoriali, del particolare paesaggio sedimentatasi nel arco dei tempi e così via. Infatti, comprende tutte le caratteristiche naturali e culturali. Inoltre, include tutte le risorse che un territorio possiede anche dal punto di vista umano. Pertanto, è inscindibile dall’osservatore e da chi lo interpreta. (approfondisci leggendo l’articolo sull’ideologia della qualità della vita)
Il paesaggio è un’opportunità che permette di fare sistema se si osserva con attenzione

Il paesaggio è potenzialmente la qualità della vita del territorio, che deve essere esplicitata metodicamente per il bene di tutti. Infatti, il paesaggio è un equilibrio di un insieme di fattori che possono influenzare positivamente o negativamente il benessere degli individui che lo vivono, lo abitano e lo frequentano. Quindi il paesaggio rappresenta la ricchezza reale di un Paese. Questa ricchezza per quanto difficilmente quantificabile, va continuamente stimata e rivalutata in tutte le sue forme. A tal fine questa qualità della vita analizzata, osservata, studiata, ammirata, criticata e così via.
Il paesaggio è cultura in continuo di divenire
Il paesaggio è in continuo divenire, così come la vita, e pertanto deve usufruire del migliore sistema di conoscenze multidisciplinari con lo scopo di tutelare ed accrescere la qualità della vita. Questo è particolarmente importante in quei territori che, a causa di inadeguatezza scientifica e amministrativa, stentano ad acquisire autonomia ed indipendenza.
Le riforme paesaggistiche dell’ideologia della qualità della vita
In sintesi diventa necessaria una riforma strutturale paesaggistica intesa come piano pluriennale di crescita e tutela della qualità della vita. Queste hanno come scopo l’incremento della produttività, l’aumento demografico e occupazionale di qualità nel rispetto della sostenibilità. A tal fine è fondamentale promuove il corretto sfruttamento dei fondi strutturali, affinché divengano facilmente gestibili e socialmente utili ai cittadini. Si tratta dunque di una strategia di sviluppo ben precisa di portata unificatrice.
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Domenico Esposito