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Culture diverse tra aspetti materialistici e idealistici a confronto

Purtroppo è da molti secoli che esiste questo conflitto, in parte latente, in parte con guerre, attentati, interessi economici contrastanti, culture diverse al confronto ecc. Nello scorso secolo, con la scoperta del petrolio come fonte energetica, il nord Africa e il Medio Oriente si trovano al centro della disputa geopolitica legata ai combustibili fossili che toccano gli interessi di Russia, USA, OPEC, insomma paesi produttori e paesi consumatori tra i quali Europa, Cina ecc. Non dobbiamo quindi meravigliarci più di tanto se ancora tutt’oggi esistono ostilità, a mio avviso, difficilmente sanabili, se non in un quadro mondiale diverso sottoposto a un nuovo ordine mondiale legato all’ideologia della qualità della vita. 

Questo confronto ha generato problemi di scarsa qualità della vita

Tuttavia questo fenomeno sta generando una serie di problemi concreti sotto gli occhi di tutti noi di scarsa qualità della vita, in parte legati a chi vive quei territori che subiscono la fame e la deturpazione economica, pertanto sono costretti ad emigrare in zone dove si vive meglio, per esempio in Europa, un fenomeno che, a sua volta, genera altri problemi di sostenibilità politica, economica e sociale, nonché culturale e religiosa, poiché i paesi ospitanti non sempre vivono nell’oro, senza problemi, spesso indebitati fino al collo.

Il radicalismo non è un bene e non appartiene a Dio

L’aspetto materialistico e spiritualistico di questo fenomeno è molto interessante, non va sottovalutato nella sua dimensione spazio-temporale media e a lungo termine, in sostanza l’avanzata dell’ISLAM, sta radicalizzando lo scontro tra Stati che vogliono essere più atei e Stati religiosi più radicali che vogliono affermare lo Stato di Dio sulla terra. Da un lato l’Islam ha un suo sistema culturale basato sul Corano, la frangia estrema di questo sistema ha raggiunto l’apice con la creazione di un vero e proprio Stato Islamico, che vorrebbe riunire in se il potere spirituale e quello temporale. Noi Occidentali con il cristianesimo per ovviare a questo problema, che creava un po’ di confusione, abbiamo separato saggiamente questi due importanti aspetti della nostra vita quotidiana, a Dio quel che è di Dio, a Cesare quel che è di Cesare.

Il cristianesimo è il fondamento della laicità dello Stato e dei diritti umani

Certo è che la Democrazia Occidentale, dopo duemila anni di esperienze e di studi su questo fenomeno, dopo la nascita del pensiero laico e più recentemente della concezione dei diritti umani, la cui radice è cristiana, oggi, difficilmente accetterebbe di ritornare in dietro. Il potere spirituale, in occidente, è rappresentato all’incirca da un’unica figura, cioè il Papa, come massimo rappresentante del cristianesimo, anche se alcuni cristiani non si riconoscono in tale capo, ciò nonostante il Papa è un uomo rispettato dalla maggior parte delle religioni e dagli uomini giusti e buoni, poiché si riconosce in questa figura una certa saggezza millenaria di non trascurabile valore, oltreché custode della legge divina; attraverso il dialogo ecumenico le religioni convivono pacificamente in un stato di convivenza civile e rispetto, ma come possa convivere il concetto di Stato laico con la religione è un discorso che va affrontato.

L’Islam non ha un’unica figura rappresentativa, non ha un’unica guida riconosciuta, e pertanto esistono modi diversi d’interpretazione del Corano, spesso soggette a condizioni psicologiche spesso patologiche legate al concetto di oppressi vs oppressori. Per quanto riguarda quei comportamenti crudeli sacrificali, la decapitazione, gli attentati ecc. dipendono da assiomi arcaici, preconcetti che sono alla base del sistema, che sono lontani dai principi cristiani e dalla concezione dei diritti umani, civili e militari.

Dio vuole pace e amore; il rispetto non si costruisce con la guerra

Come si esce fuori da questo tipo di problematiche strutturali di sistemi in conflitto? Per esempio la Chiesa Cattolica ha ammesso i propri errori storici, adeguandosi di volta in volta ai progressi civili, così come qualsiasi persona saggia farebbe, così deve fare l’Islam, ma fino a quando non avrà un capo riconosciuto e rispettato, difficilmente ci sarà un miglioramento della convivenza civile e quindi della qualità della vita in generale. In conclusione i timori e le diffidenze resteranno da ambo due le parti.

Domenico Esposito