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Preambolo programma QdV, Domenico Esposito

 

ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE DI NAPOLI

 

PROGRAMMA DEL CANDIDATO SINDACO

SIG. DOMENICO ESPOSITO

TEORICO DI SISTEMI MULTIDISCIPLINARI APPLICATI ALLA QUALITA’ DELLA VITA

Il mio scopo è costruire un modello su misura per la crescita economica dell’intera città, per rendere sostenibili i debiti contratti dalle precedenti amministrazioni e contemporaneamente garantire benessere e qualità della vita ai cittadini presenti e futuri.

Quando si parla di qualità della vita, inevitabilmente, si deve tenere presente aspetti che riguardano lo sviluppo e la tutela della vita, dei diritti e dei doveri sanciti dalla prima legge dello Stato, che in Italia è la Costituzione; poi abbiamo la seconda legge dello Stato, cioè quella fatta dal parlamento e dal governo italiano, la terza cioè quella regionale, la quarta comunale e così via. Chiaramente, il tutto va considerato all’interno di un quadro globale scarsamente efficiente a causa della globalizzazione liberista troppo confusionaria dove esiste purtroppo tutto e il contrario di tutto in termini di diritti e qualità della vita, inoltre, va considerata la competizione dura determinata dai paesi cosiddetti BRIC e tutti i vincoli e opportunità che vengono dal nostro sistema di governance europea. Come potete ben immaginare ora, le azioni di ognuno devono essere concordi a un insieme di enti e istituzioni, altrimenti nascono conflitti e incomprensioni, inoltre bisogna superare i limiti dell’eccessivo potere delle leggi, a volte inapplicabili o difficilmente interpretabili, spesso per mancanza di conoscenza, e delle contraddizioni attraverso maggiore cooperazione. (A questo scopo potrebbe servire il nuovo Senato della Repubblica Italiana, ed è proprio in questa direzione che la mia riforma del Senato risulta essere migliorativa rispetto a quella fatta dal Governo Renzi)
iqdv

Ecco la quarta edizione dell’Ideologia della qualità della vita pubblicata nel dicembre 2018

 

Il testo prende le mosse dall’assunto e dalla constatazione per cui i sistemi sociali, politici ed economici finora sperimentati nella storia umana si sono dimostrati insoddisfacenti per quelli che dovrebbero essere i loro obiettivi principali: la qualità della vita e il benessere dell’individuo e della collettività. L’autore, secondo il metodo di studio degli ideologi del XVIII e XIX secolo – laddove il termine ideologia va inteso nel suo senso originario di scienza delle idee – propone un nuovo sistema di pensiero globale che rappresenta insieme una sintesi, una media e un superamento di tutti i sistemi socio-politico-economici precedenti, attraverso un approccio multidisciplinare che abbraccia e tiene conto di ogni campo dello scibile per mettere al centro e conseguire il reale benessere dell’essere umano e dell’intero pianeta Terra, riducendo i rischi. Arti, scienze umanistiche, scienze matematiche, scienze naturali, scienze applicate: ogni singola disciplina viene presa in considerazione e messa a sistema, in un corpo ideologico ben definito, per migliorare realmente la qualità della vita, attraverso l’applicazione di particolari ed innovative Riforme Strutturali Paesaggistiche (in sigla RSP), adeguate al periodo storico che stiamo vivendo, che tengono presente sia l’equilibrio di benessere fisiologico individuale, sia quello territoriale, dalle piccole relazioni umane quotidiane ai grandi processi geopolitici con le relative istituzioni. Non una ricetta della felicità, bensì uno studio scientifico rigoroso fondato sull’ideologia della qualità della vita. Il testo si divide in tre parti: nella prima parte si definisce l’ideologia della qualità della vita (in sigla IQDV) come scienza degli equilibri naturali necessari al benessere; in questa sezione, oltre al modello di sviluppo e di tutela del benessere personale e territoriale, grazie al concetto di coscienza definito nel libro e alla fisiologia del benessere dell’IQDV, l’autore presenta una nuova teoria dell’evoluzione della specie che va oltre il Lamarckismo, il darwinismo considerate limitate perché carenti nella spiegazione di molti fenomeni evolutivi, meglio spiegati dalla TRE (Teoria delle Risonanze Evolutive)… da cui l’IQDV parte, per poi prendere un suo connotato originale, differenziandosi anche da quest’ultima. Nella seconda parte del libro si definisce dell’IQDV come scienza degli equilibri comportamentali funzionali al benessere della specie umana; ed infine nell’ultima e terza parte troviamo l’applicazione dell’IQDV come modello di sviluppo politico, economico, sociale, territoriale e globale e analisi dei fattori di rischio.

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Una valida funzione di sviluppo e di controllo…

 

Noi proponiamo la nostra visione del mondo, la nostra geopolitica e il nostro modello di sviluppo che fa capo all’ideologia della qualità della vita creata dal sottoscritto per il benessere dei popoli, per affrontare la questione dei debiti sovrani e tutti i problemi ad essa connessi di scarsa liquidità, la troppa finanza, la debole crescita economica, la decrescita produttiva occidentale, nonché disoccupazione, deflazione ecc. L’ideologia della qualità della vita supera lo schema ideologico conflittuale destra-capitalismo/sinistra-comunismo facendo propri tutti gli aspetti positivi che hanno queste singole esperienze culturali e che si fondano sui principi naturali dell’uomo, inoltre scopo di questa nuova ideologia è quello di ridurre tutte le forme di rischio relative all’attività sociale della specie umana. Per il governo della città di Napoli, nello specifico, proponiamo un’applicazione pratica della teoria, che è un rigoroso piano di sviluppo territoriale che ha lo scopo di incentivare i fondamentali settori produttivi della nostra città, facendo leva sui privati nel rispetto dei vincoli di bilancio; scopo di questa riforma paesaggistica è quello di rendere sostenibili i debiti e la qualità della vita, cercando di ridurre la speculazione finanziaria (un problema innescato dal modello capitalista-liberista), proponendo favorevoli condizioni d’investimento nell’economia reale dei territori e per migliorare l’efficienza produttiva degli stessi. Chiaramente per fare tutto questo c’è bisogno…

 

dell’istituzione Sindaco che diventa utile se….

 

è capace di realizzare buoni governi territoriali, quindi l’istituzione comunale riveste un ruolo di non trascurabile importanza, poiché più di chiunque altra, dovrebbe conoscere i problemi strutturali che generano insoddisfazioni nei cittadini e quindi scarsa qualità della vita a livello locale, causa d’invivibilità nei singoli quartieri, nelle singole famiglie, nei singoli settori produttivi, producendo sfiducia, degrado e declassamento dell’intero sistema territorio. Il sindaco deve saper comunicare con i suoi “superiori” e con i suoi diretti interlocutori o partner istituzionali, anche partner privati, per rendere fattibile le proposte di crescita…non deve isolarsi dando colpe, deresponsabilizzandosi. Cercare il conflitto, perdendo di vista le problematiche tecniche che ostacolano il buon andamento istituzionale dell’intero sistema è una grave mancanza, una forma di speculazione sbagliata, controproducente e spesso dettata dall’inesperienza e dalla non conoscenza. Ovviamente, dal basso a livello comunale, i piani di sviluppo devono essere adeguati a quelli nazionale e europei, quindi non solo piani di sviluppo, leggi adeguate, ma anche un grande spirito di collaborazione da parte di tutti (Comune, Regione, Stato Centrale, Commissione europea e tutti gli organi predisposti al funzionamento corretto dell’intero sistema, che alla fine devono produrre valide risposte al cittadino che abita le varie singolarità statali). Ebbene, queste strutture devono comunicare e insieme devono cooperare sinergica-mente per affrontare i problemi, rendendo applicabili le leggi che ognuno di questi istituti produce per mantenere in equilibrio il sistema politico, economico e sociale.

Non esistono solo leggi scritte, esistono principi etici, modi di essere dettati dalla convenienza, e comportamenti vantaggiosi, propri dell’ideologia della qualità della vita, che io intendo utilizzare e incentivare per creare il miglior sistema produttivo territoriale, unito e solidale per il bene di tutti, per la pace e la prosperità dei napoletani.

Questo è uno dei compiti fondamentali che un sindaco deve saper svolgere altrimenti il rischio default economico aumenta, così come aumentano i rischi di degrado sociale e di decadenza produttiva e strutturale del territorio; se ciò dovesse malaguratamente accadere e in parte già è avvenuto, con il deperimento  degli ecosistemi necessari al nostro benessere, mari e terre inquinate, che oggi più che mai rischiano la desertificazione e l’incuria, che avanza lentamente, ne pagheremmo gravi conseguenze tutti, soprattutto con enormi perdite in termini di diritti acquisiti e di benessere, quindi siamo tutti coinvolti nella scelta del miglior sindaco di Napoli, che ci dovrà guidare con sapienza e coraggio, fuori dalla tempesta speculativa finanziaria e territoriale, che rischia di abbattersi su Napoli e poi sull’Italia.

Senza un adeguato piano di sviluppo non riusciremo a rendere sostenibile la cura della persona umana, del cittadino e di tutte le cose belle che possediamo…cioè il paesaggio.

I punti di forza che Napoli possiede devono servire a rafforzare il resto, cioè le nostre vite sempre più svuotate di diritti, per l’incapacità politica, per i troppi ritardi, conflitti e contrasti per interessi personali, per la mediocrità e la superficialità del politico senza idee e principi. La sfiducia che avanza per le colpe di una classe dirigente che non ha saputo prevedere il declassamento e l’abbandono del territorio è inaccettabile. La noncuranza politica sottomessa alle l’obby è deleteria, così come il pessimismo che avverto nei miei incontri con i miei concittadini, che non credono più nel cambiamento e nel riscatto; do un dato che deve far riflettere, più del 50% dei cittadini napoletani aventi diritto al voto non è andata a votare alle scorse elezioni amministrative del 2011; ciò deve destare molta preoccupazione (un problema che non riguarda solo Napoli e l’Italia).

Scarsa partecipazione democratica, troppe tasse, eccessiva burocrazia, incuria e scarsa vivibilità dei centri urbani, trasporti inefficienti, assistenza sanitaria inefficiente perché troppo disorganizzata, disoccupazione, speculazione, deturpamento, sistema giudiziario inefficiente, scarsi servizi sociali, scarsa progettualità politica, inquinamento, congestiona-mento del traffico automobilistico, periferie abbandonate, scarso verde pubblico, mancanza di adeguati piani di sviluppo e sostenibilità economica dei progetti…Tutto questo denota scarse competenze e capacità nel creare adeguati piani di sviluppo territoriali; ciò determina la scarsa competitività del territorio e sfavorevoli condizioni d’investimento inaccettabili nell’era della modernità e della pianificazione scientifica della qualità della vita del territorio e di chi lo abita.

Napoli è una meravigliosa città che si affaccia ad anfiteatro su uno dei golfi più dolci e incantevoli del mondo, siamo quotidianamente immersi in luoghi di straordinario valore paesaggistico che ispirano poesia e amore, con il suo clima mite e i suoi panorami mozzafiato, il suo patrimonio paesaggistico e monumentale d’inestimabile valore, l’abbondanza dell’arte completa di ogni epoca, il suo popolo meraviglioso pieno di solidarietà, solarità, poeticità e competenze eccellenti in ogni campo: umanistico, scientifico, politico, giuridico, economico, commerciale, artigianale, che sa esprimere il meglio di se quando è messo in condizioni di poterlo fare, è un patrimonio d’inestimabile valore, che può essere rivalutato con una grande riforma del paesaggio.

Mie i cari concittadini, come voi ben sapete, ci sono, quindi, tutti gli ingredienti e i presupposti per attirare capitali, investimenti, crescita occupazionale e demografica di qualità, per un’economia solida e stabile, con una crescita pluriennale e duratura, sfruttando il potenziale di sviluppo enorme delle nostre periferie urbane, con progetti economicamente sostenibili e la forza economica dei privati.

Per quanto riguarda il mio progetto in ascesa di governo di questa città…

Ciò che di buono è stato conseguito e ereditato dal passato verrà rivalutato, ciò che non è stato fatto verrà proposto e messo in atto, tenendo presenti le esigenze del cittadino produttivo che lavora in mezzo alle tante difficoltà legate alla disorganizzazione e di scarsa crescita economica, tra il degrado sociale; in questo modo rafforzeremo i più deboli e chi è sfiduciato, poco produttivo, e che spesso rappresenta solo un costo sociale difficilmente gestibile e sostenibile nel tempo.

Lavoro, famiglia e sistema pensionistico…

la nostra grande priorità è il lavoro, la disoccupazione giovanile a Napoli deve destare molta preoccupazione, solo attraverso l’occupazione di qualità possiamo dare giuste prospettive future a chi vuole mettere su famiglia e rendere sostenibile il sistema pensionistico, dando a tutti la giusta indipendenza economica e sociale, più sicurezza e qualità della vita.

Dobbiamo ridurre le problematiche dalla vita quotidiana del cittadino, non aumentarle…

chi vive le problematiche del suo quartiere soprattutto a causa della scarsa capacità organizzativa politica, che non pianifica e non progetta per lui, deve essere ascoltato, quindi migliorare i servizi di ascolto per dare voce alle persone inascoltate…dare risposte immediate, utili e che diano prospettive, soprattutto veloci, certe e confortanti… A tale scopo bisogna creare un fondo per le emergenze e una struttura recettiva per accogliere le istanze che provengono dai quartieri. 

Bisogna lavorare sulla persona e sul territorio…

gli standard di produttività devono migliorare, mettendo a sistema tutti e tutti i settori produttivi della città con una migliore proposta e conoscenza delle difficoltà strutturali legislative e infrastrutturali, con un migliore utilizzo degli strumenti monetari e legislativi europei, che ci sono, anche italiani e regionali, nonché locali, che possono accrescersi e diventare più efficienti ed efficaci solo con un piano pluriennale di sviluppo come quello dal proposto dal presente programma.

Meno tasse, incentivi, ammortizzatori e reddito di cittadinanza per i meno ambienti, saranno strumenti utili e fattibili solo se faremo di tutto per renderli sostenibili nel breve, medio e lungo periodo, con opportunità lavorative per tutti, mettendo in condizione a tutti di poter contribuire all’organizzazione sociale nel rispetto di diritti e dei doveri all’interno di una città viva, con un forte settore terziario che potrà crescere ulteriormente negli anni avvenire se impareremo a crescere in modo disciplinato, con uno sviluppo demografico di qualità, nel rispetto della qualità della vita.

Creare favorevoli condizioni di sviluppo con idee, progetti e accurata pianificazione del territorio…

quindi in continuità con quanto di positivo realizzato dalle precedenti amministrazioni nell’ottica di un’incessante processo di modernizzazione, innovazione e trasparenza, si indica di seguito il programma di rilancio, atto a sbloccare, quanto più possibile il potenziale di sviluppo enorme delle periferie urbane, ora bloccato, dalle carenze delle attuali amministrazioni e dalla scarsa capacità d’immaginazione, per mancanza di conoscenza e per la scarsità di proposte economicamente sostenibili.

L’ideologia della qualità della vita è una forma di equilibrio naturale condivisibile da tutti, poiché interessa tutti gli uomini di qualsiasi età, razza e religione…. L’attuale sindaco De Magistris è troppo sbilanciato a sinistra, soprattutto a una sinistra conflittuale antagonista No Global, mentre il capo dell’opposizione Gianni Lettieri è un uomo di destra, troppo sbilanciato sul liberismo…

Lasciatemelo dire, soprattutto per l’inadeguata forma mentis dell’attuale Sindaco mostratosi incapace di dare una svolta significativa nella direzione proposta dal presente programma (un uomo troppo conflittuale e poco collaborativo, sospettoso e diffidente, tutte cose che ho provato io in prima persona); da teorico di sistemi multidisciplinari applicati alla qualità della vita non si può che essere critici nei confronti di questa amministrazione che in cinque anni di governo ha dimostrato tutte quelle mancanze proprie di chi governa senza conoscere il territorio in tutti i suoi molteplici aspetti, realizzando ben poco, disattendendo le promesse e il programma di governo costruito senza adeguate coperture finanziarie, con progetti non economicamente sostenibili, bloccando la crescita economica e tutto quello che di positivo poteva nascere se si fosse stati più attenti alle nuove proposte emergenti, che ripeto ci sono state, purtroppo viste con troppa diffidenza, sospetto e superficialità. Un’amministrazione guidata da un ex. magistrato PM, inesperto di piani di sviluppo, un personaggio che ha dimostrato tutta la sua debolezza politica, economica e sociale, in alcuni casi speculando sui diritti per interessi personali e di attaccamento alla poltrona (vedi caso dei centri sociali), che oggi con le sue inadempienze rischia di consegnare le chiavi della città a mediocri speculatori e al capo dell’opposizione, cioè in mano alla mediocre destra cittadina e del paese. Una destra padronale assetata di potere, sprecona e senza idee, che vuole speculare su Bagnoli con compromessi al ribasso svantaggiosi, lontani dagli interessi di buon governo funzionale al benessere di tutti i cittadini napoletani e della nostra grande napoletanità amata e apprezzata in tutto il mondo, perché di alto valore culturale.

Dimostratemi che le mie analisi sono sbagliate…potrei continuare con le critiche, ma non c’è più tempo, bisogna ricostruire…

Sono anni che studio il paesaggio napoletano in tutte le sue parti, da nord a sud e da est a ovest, in ogni singolo quartiere, da studioso di qualità della vita e sono estremamente convinto che questa città così densamente popolata abbia bisogno di tutte le competenze possibili per la crescita sistematica e scientifica, saggiamente guidate da una persona consapevole dei problemi e delle soluzioni sapientemente interiorizzate, e da un progetto di sviluppo pluriennale, quindi la progettazione e la pianificazione diventano indispensabili per rendere sostenibile tutto quello che i cittadini napoletani hanno bisogno. Rifugiarsi solo nella scarsità delle risorse che sono mancate da parte del governo centrale, dopo tutte le mancanze che ci sono state e che avrete modo di conoscere una volta approfondito l’intero impianto della presente riforma territoriale e la progettualità che offriamo alla città finalizzata alla crescita, con le nostre idee, appare mera speculazione politica da parte di chi a chiuso le porte del progresso, sottovalutando le potenzialità inespresse territoriali e che fanno capo a questo nobile progetto, a maggior ragione se si considera che un tentativo di aiutare De Magistris nella sua fase di governo più critica c’è stato.

Scorrendo le pagine di questo innovativo programma che si orienta su due assi portanti metodologicamente separate, ma che in realtà sono unite tra loro, conoscerete la sistematicità e la fattibilità di ciò che ho appena accennato:

METODO DI GOVERNO E ASSI PORTANTI DELLA PRESENTE RIFORMA PAESAGGISTICA

  1. Amministrazione ordinaria

  2. Amministrazione straordinaria

Questo programma è incentrato all’amministrazione efficiente della città per offrire servizi efficaci al cittadino e allo sviluppo dei fondamentali settori produttivi della città, cioè primario, secondario e terziario con lo scopo di renderli produttivi, moderni ed efficienti; supportati da una macchia comunale operosa e cooperativa per garantire il massimo supporto ai capitali privati, che finalmente avrebbero un supporto per investire, sapendo di avere nell’istituzione comunale un partner fondamentale, con idee e progetti sottoposti a disciplina, su cui puntare per conseguire un guadagno conveniente a tutti, contribuendo alla crescita economica dell’intero territorio.

Con la realizzazione di questo programma daremo prova dell’importanza che ha il concetto di Buon Governo degli enti locali, per incentivare la crescita con adeguati piani pluriennali, raccogliendo le istanze dei cittadini e della governance nazionale e internazionale………

………..CONTINUA……..un po’ alla volta, ma vi raccomando invitate i vostri amici a seguire il mio attivismo, ci aggiorniamo più avanti, per le novità consulta periodicamente  questo sito……vi ricordo che si vota il 5 giugno. A presto!

questo è solo l’anteprima, coraggio, dobbiamo costruire la mia candidatura per la vittoria e per la realizzazione di tutto questo; ho bisogno di voi e della vostra volontà… Senza gli strumenti politici che l’istituzione comunale è in grado di dare queste idee rimarranno solo belle parole

Foto di Domenico Esposito

Foto di Domenico Esposito