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Un’opportunità per l’Africa può essere la piccola grande Europa che guarda la grande madre Africa. Infatti, questi due grandi continenti sono uniti dal Sud Italia la porta del Mediterraneo. Quale schema ideologico potrebbe fungere come una nuova forma di sviluppo? La geopolitica della qualità della vita

ESISTE UN PROBLEMA DI DISPARITÀ TRA NORD E SUD DEL MONDO

Papa Francesco, pur nella sua veste di uomo di fede, è stato in questi anni di instabilità un grande faro politico ed una preziosa lente d’ingrandimento su ciò che bisogna realmente fare per costruire una società di pace con un’economia più sana e più giusta, senza guerre.

Tratto dal libro Ideologia della qualità della vita:

Molti potenti e dittatori ottengono per sé o al massimo per il proprio entourage enormi privilegi, alienando i diritti dei propri cittadini per favorire grandi agglomerati multinazionali. È ciò che accade in molti altri paesi dell’Africa da decenni ricchi di materie prime. Ciò comporta non pochi vantaggi per i governatori dei paesi industrializzati, che non esitano ad esercitare il voto di scambio promettendo favori alle grandi corporations. In tal modo queste ultime riescono ad accaparrarsi le materie prime indispensabili a costo ridotto ed evadono le tasse locali. Il PIL di conseguenza subisce un vistoso incremento, ma non viene equamente redistribuito tra le varie fasce della popolazione a causa dei difetti strutturali del liberismo. Alcuni paesi riescono a ottenere fondi economici di supporto alla crescita e al sostegno dei propri debiti, mentre altri con minori diritti, maggiori speculazioni e deturpazioni territoriali in atto non sono altrettanto fortunati, con il risultato di intere economie che vengono distrutte, nonché territori resi improduttivi.

In questo modo si incentiva una scorretta commistione tra pubblico e privato. Questo è un problema strutturale del capitalismo estremo deregolamentato, che ha radici profonde nell’egoismo umano. Questi andamenti distorti permettono di raggiungere e mantenere un elevato tenore di vita, purtroppo totalmente a discapito della QDV altrui.

Un modello di sviluppo per l’Africa

L’ideologia della qualità della vita applicata all’Italia propone una linea politica, economica e sociale equilibrata ben definita ed europeista, non conflittuale, quindi nel rispetto delle regole di bilancio e di non aumento della spesa pubblica, che va ridotta ma sempre in una direzione di ottica revisionista, per renderla sempre più produttiva, efficiente ed efficace, contro gli sprechi e al servizio del cittadino, sfruttando al massimo i fondi strutturali europei grazie ad una programmazione territoriale attenta funzionale alla crescita della qualità della vita.

L’integrazione europea applicata all’Africa

Immaginate di applicare in Africa un processo di ammodernamento e di unità politica, economica e sociale, così come si è realizzato in Europa… Questa è quella che chiamiamo geopolitica dell’ideologia della qualità della vita… Nei prossimi mesi, con la quarta edizione dell’ideologia della qualità della vita, approfondiremo questo progetto geopolitico, nonché nuovo ordine mondiale. Ora concentriamoci sull’applicazione di sviluppo territoriale… generalizzabile!

Programmazione

Con tale programmazione sottoposta all’ideologia della qualità della vita, i fondi disponibili vengono indirizzati meglio a favore dello sviluppo e della produttività territoriale paesaggistica inimitabile, con trasporti efficienti e tra loro ben connessi per incentivare l’internazionalizzazione, e quindi fondi utilizzati al meglio per la pianificazione delle riforme strutturali adeguate all’ideologia della qualità della vita, non quelle che ci vengono imposte dalla troika, perché in Italia siamo incapaci di fare le cose con un certo criterio, con disciplina, metodo e lungimiranza, non bravi ad attrarre capitali privati a realizzare le favorevoli condizioni d’investimento, quindi il buon governo.

Le RSP un’opportunità per l’Africa

Le applicazioni territoriali dell’ideologia della qualità della vita propongono riforme strutturali paesaggistiche, diverse da quelle strutturali liberiste del programma Monti-Draghi, ma inevitabili se non si applicano determinate riforme strutturali, e se al tempo stesso si vogliono mantenere le regole del non aumento del disavanzo pubblico e della spesa fuori controllo.

Secondo l’ideologia della qualità della vita il rapporto deficit-PIL può diminuire, a vantaggio dei cittadini e del benessere, se aumenta la crescita adeguata all’ideologia della qualità della vita e non aumenta la spesa pubblica per l’eccessiva corruzione e privilegi, per svariate forme d’illegalità, per la non competitività di sistema, tra cui anche la cattiva abitudine che molti italiani hanno e soprattutto i grossi imprenditori di evadere le tasse; chiaramente la spesa pubblica, la cui gestione va migliorata attraverso un’adeguata funzione di sviluppo e di controllo della macchina statale, grazie ai cittadini e a tutti i settori produttivi che cooperano per il sistema paese. 

L’effetto domino della crescita; un’opportunità per l’Africa