Valutare attentamente alcuni aspetti è di fondamentale importanza per accrescere il “livello” credibilità del sistema paese, con lo scopo di creare quella rete legislativa ed operativa funzionale alla buona vita di tutti e del sistema produttivo, che una macchina statale deve avere e periodicamente aggiornare, adeguandosi ai nuovi modelli dinamici e multidisciplinari, incentivando e responsabilizzando il burocrate e l’addetto ai lavori a lavorare trasversalmente, per realizzare in modo efficiente ed efficace l’interesse comune, con lo scopo di migliorare le condizioni di lavoro, agevolando tutti i membri di uno Stato a lavorare per obiettivi comuni, affinché ognuno faccia il proprio dovere nel proprio ambito di competenza, cercando di evitare inutili conflitti, col fine di raggiungere obiettivi precisi che si migliorano nel tempo, misurabili con la crescita dei vantaggi migliorativi per tutti, sfruttando il concetto di competitività e di qualità della vita, anche questi in continua trasformazione e perfezionamento attraverso migliori modelli e dati acquisiti con maggior rigore e precisione.
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L’ideologia della qualità della vita applicata all’Italia propone una linea politica, economica e sociale equilibrata ben definita ed europeista, non conflittuale, quindi nel rispetto delle regole di bilancio e di non aumento della spesa pubblica, che va ridotta ma sempre in una direzione di ottica revisionista, per renderla sempre più produttiva, efficiente ed efficace, contro gli sprechi e al servizio del cittadino, sfruttando al massimo i fondi strutturali europei grazie ad una programmazione territoriale attenta funzionale alla crescita della qualità della vita.
Immaginate di applicare in Africa un processo di ammodernamento e di unità politica, economica e sociale, così come si è realizzato in Europa… Questa è quella che chiamiamo geopolitica dell’ideologia della qualità della vita… Nei prossimi mesi, con la quarta edizione dell’ideologia della qualità della vita, approfondiremo questo progetto geopolitico, nonché nuovo ordine mondiale. Ora concentriamoci sull’applicazione di sviluppo territoriale… generalizzabile!
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PROPOSTA AL CAPO DELLO STATO ITALIANO SERGIO MATTARELLA
L’ideologia della qualità della vita applicata allo sviluppo dei territori si riferisce a investimenti che farebbero investitori non pubblici se invogliati da una politica più lungimirante che conosce bene il territorio e che ha una mentalità efficiente orientata alla crescita sistemica della produttività dei fondamentali settori produttivi di un determinato territorio non saturo, ossia un territorio che ha un buon potenziale di crescita, che se adeguatamente sbloccato attraverso una progettualità concatenata funzionale alla crescita economica e della qualità della vita, determina una crescita del benessere.
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Quando si parla di qualità della vita, a mio avviso, si intende un concetto che riguarda molteplici aspetti della vita quotidiana di un qualsiasi individuo, ma che nell’insieme esprimono un unica idea, composta da un insieme di idee ben connesse tra loro coerenti, che ho chiamato a partire dal 2008 ideologia della qualità della vita ed è la scienza che studia la qualità della vita, ossia l’insieme delle relazioni che la caratterizzano in qualsiasi ambiente o ecosistema, tra cui vi è anche l’uomo considerato come l’ecosistema che più di altri, ha un ruolo importante nella salvaguardia dell’ecosistema mondo, che comprende la catena vivente e tutto ciò che dipende dall’uomo, ossia la catena sociale.
Definizione di DOMENICO ESPOSITO su WIKIPEDIA – La Qualità di vita (o favorevoli condizioni di vita) sta a indicare il benessere di uno o più individui non necessariamente della stessa specie di un habitat, ambiente di lavoro, comunità, città o nazione, si tratta quindi di un argomento trasversale perché interessa una varietà di individui di specie diverse e multidisciplinare, in quanto comprende aspetti studiati in varie discipline della conoscenza umana quali la filosofia, l’economia, le scienze politiche, l’urbanistica, la sociologia, la filologia, la fisiologia, la biologia, la geologia, la biologia marina, l’agronomia, la medicina, la fisica, la chimica, la pedagogia, la psicologia, l’ecologia, l’ingegneria, la paesaggistica, la matematica, l’informatica ecc.
La definizione che si dà di qualità della vita in ambito medico, definendo uno stato di salute è la seguente:
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha definito a livello statuario, intorno al 1948, il concetto di salute come uno stato caratterizzato da un completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente dall’assenza di malattie o infermità. Ciò implica uno stato di benessere dell’individuo valutato come una forma d’equilibrio valutato all’interno di certi valori minimi e massimi, in pieno accordo con l’ideologia della qualità della vita, che crea una continuità di valutazione tra aspetti antitetici, basata sull’analisi di ciò che può essere definito uno stato di ottima salute e pessima salute, all’interno dei quali si valutano i sintomi e gli approcci terapeutici.
La relazione di benessere di un qualsiasi individuo è saggetta alla relazione esterna, quindi il paesaggio influenza il soggetto e viceversa, quindi anche i fattori politici, economici e sociali sono aspetti importanti da valutare. Attualmente esistono una serie di indicatori capaci di quantificare lo stato di qualità della vita di un soggetto e di un territorio; dal punto di vista medico esistono una serie di indicatori che partono dall’esame del sangue fino ad arrivare agli studi preventivi che riguardano il benessere e gli stili di vita corretti funzionali ad uno scopo; mentre in ambito territoriale si valutano gli indicatori politici, economici e sociali. Il tutto permette di stilare classifiche di dove si vive meglio, dando un valore quantitativo e qualitativo alla qualità della vita; chiaramente queste classifiche sulla qualità della vita per essere credibili e obiettive, devono basarsi su dati aggiornati e precisi, altrimenti le valutazioni possono distorcere la realtà; inoltre le valutazioni sono sempre relative ad una serie di fattori soggettivi, percettivi, culturali, conoscitivi e spazio temporali.